La campagna elettorale al tempo del web

La campagna elettorale al tempo del web

Facebook, twitter, blog, social networking. Le elezioni regionali sono alle porte. Ma per vincerle è meglio internet o la vecchia stretta di mano? È questo l'interrogativo al quale hanno cercato di dare risposta i relatori del convegno «La comunicazione nell'ambito dell'attuale sistema politico: ruolo e criticità» organizzato giovedì sera dal centro culturale Il Gabbiano presieduto da Stefano Baggio. Presso la sala polivalente di Pieve Ligure politici ed esperti si sono confrontati. I primi con le loro esperienze personali e i secondi con le più recenti teorie della comunicazione. A partire da Bruno Buzzo, docente di Tecnica della comunicazione, che ha diviso i cittadini in elettori ad alto e a basso coinvolgimento. I primi votano su motivazioni razionali ed emotive, mentre i secondi, l'area degli indecisi, hanno bisogno di un approccio più emotivo. Insomma: per vincere servono capacità e carisma. Ma come comunicare queste qualità? Visto che, per il sindaco di Pieve, Adolfo Olcese, «con l'accelerazione dei sistemi telematici, politica e comunicazione hanno viaggiato per molto tempo su binari paralleli ma a velocità diverse». «Ognuno deve comunicare nella maniera che gli è più consona», è la premessa di Roberta Milano, docente di Web Marketing, «senza dimenticare, però, che internet ha surclassato ogni altro mezzo di comunicazione realizzando una rete di informazioni parallele a quelle ufficiali, e talvolta considerate più attendibili». Ma se per il deputato e coordinatore regionale del Pdl Michele Scandroglio «bisogna distinguere tra politica nazionale e locale e comunque, anche se non comunichi, la verità su quello che fai comunque esce fuori», il consigliere regionale Matteo Rosso preferisce «una stretta di mano guardandosi negli occhi nel mondo reale». Eppure «il web è reale», insiste Roberta Milano. Con tutte le sue degenerazioni aggiunge Rosso che è stato più volte vittima del blog.

E su internet come possibile veicolo di brutture ha messo in guardia anche il caporedattore del Giornale Massimiliano Lussana: «attraverso il web ho ricevuto minacce e letto le cose più incredibili sul mio conto e non ho potuto neanche difendermi». Conferma Buzzo: «il web se non lo conosci lo temi».

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