In Campidoglio gli esuli istriano-dalmati

«Voi qui siete a casa vostra». Con queste parole il sindaco Gianni Alemanno ha accolto il consiglio degli Esuli nella Giornata del Ricordo delle Foibe, celebrata ieri mattina in aula Giulio Cesare in Campidoglio. Per il secondo anno consecutivo, il Comune ha commemorato l’esodo degli italiani, oltre 350 mila, dalla ex Jugoslavia e l’eccidio delle Foibe. Alla cerimonia hanno partecipato il presidente del consiglio comunale Marco Pomarici, il ministro Giorgia Meloni, il candidato Pdl alla Regione Renata Polverini, l’assessore alla scuola Laura Marsilio, esuli e parenti originari di Zara, Fiume e altre città dell’Istria e della Dalmazia, da anni nella capitale. «Roma è stata città aperta, che ha accolto tutti noi in modo diverso da altre città italiane - ha ricordato Donatella Schurzel, presidente del comitato provinciale dell’associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia -. Siamo qui per chiedere alle autorità di farsi portavoce di alcuni punti insoluti, come l’aggiornamento dei libri di testo e il risarcimento dei danni». «Penso che si debba riscrivere la storia per come è accaduta - ha commentato la Polverini - per consegnare ai giovani un paese non più diviso, riconoscendo gli errori commessi».
Il primo cittadino si è impegnato a costruire una «Casa del ricordo» per raccogliere oggetti e testimonianze degli esuli: «Sarà un luogo dove fare dialettica e cultura e questo si lega ai viaggi della Memoria». Deponendo una corona all’Altare della Patria, poi, il sindaco ha ricordato che fino a poco tempo fa questo dramma veniva ignorato, nonostante rappresenti una delle pagine più drammatiche della storia nazionale. «Questa vicenda - ha aggiunto - è stata a lungo dimenticata perché nella cultura dominante doveva essere esclusa. Il negazionismo sulla Shoah è esistito, ma apparteneva a una cultura subalterna. Nel caso delle Foibe, invece, era parte della cultura dominante: non si poteva denunciare una violenza compiuta dai Titini e da chi rappresentava il governo della Jugoslavia. E dunque questo fatto imposto da molte centrali culturali d’Italia è durato tantissimi anni. Poi alla fine è crollato anche questo muro».
La commemorazione nel pomeriggio è proseguita a largo Oriani, dove si trova il monumento in memoria dei martiri. La Provincia, invece, ha distribuito nelle scuole il libro «Il Giorno del Ricordo - la tragedia delle Foibe» a cura di Luigi Pallante. La Regione ha fatto la parte minore: si è limitata ad aprire la seduta del Consiglio osservando un minuto di silenzio, mentre la candidata del Pd Emma Bonino non si è fatta vedere ad alcuna cerimonia ufficiale.

Peggio hanno fatto i dirigenti scolastici dell’elementare Iqbal Masih e del liceo socio-psico-pedagogico Vittorio Gassman che hanno scelto di ignorare il Giorno del Ricordo, mentre all’istituto Gassman le iniziative promosse dagli studenti sono state addirittura censurate dagli insegnanti. Infine alla Sapienza i collettivi universitari di estrema sinistra hanno provato a strappar via il fiocco tricolore che Azione Universitaria aveva calato sul tetto del Rettorato per rendere omaggio alle vittime.

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