Scampia, sedie vuote per per il gran caldo. L'arcivescovo: "L’odore della morte pervade il quartiere"

Sotto un sole cocente il prelato che ha celebrato i funerali ha invitato le istituzioni ad avviare politiche di risanamento per tutte le periferie degradate. Il Comune di Napoli ha proclamato il lutto cittadino

Scampia, sedie vuote per per il gran caldo. L'arcivescovo: "L’odore della morte pervade il quartiere"

Una piazza assolata e torrida ha accolto i feretri di Roberto Abbruzzo, Patrizia e Margherita Della Ragione, le tre vittime del crollo di un ballatoio della Vela Celeste di Scampia. Nonostante il centro coordinamento soccorsi e la prefettura di Napoli abbiano deciso di anticipare di mezz'ora le esequie per il caldo eccessivo non c'è stata l'affluenza prevista. Le sedie piazzate nello slargo Giovanni Paolo II erano circa 2mila, ma a portare l'ultimo saluto alle persone decedute nella Vela, questa mattina alle 9, erano solo in 200. Tra questi, numerosi rappresentanti delle istituzioni e giornalisti. Mentre l'arcivescovo di Napoli Domenico Battaglia celebrava i funerali, tante persone presenti si sono posizionate sui lati della piazza, e sotto i gazebo della protezione civile per trovare ristoro dall'afa. Le sedie e la parte centrale della piazza sono rimaste quasi deserte. Una cinquantina di ragazzi si sono raccolti con tantissimi palloncini bianchi e azzurri, che sono stati lasciati volare al termine del funerale.

Il funerale

Presenti alle esequie, tra gli altri, il prefetto Michele Di Bari e il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi. Il rito è stato celebrato, insieme all'arcivescovo Battaglia, dai parroci Alessandro Gargiulo e Federico Scognamiglio della parrocchia Maria Santissima del Buon Rimedio. "Signore, venga il tuo Spirito e soffi su chi ha il compito di governare e amministrare il bene comune - ha detto Battaglia nella sua omelia - affinchè attraverso politiche di risanamento e di inclusione, possa rispondere con azioni concrete e immediate alle vite segnate dalla sofferenza. La politica è autentica se fa sua l'etica della cura e solo la cura può trasformare il dolore in speranza, la sfiducia dei singoli in un nuovo slancio comunitario". L'arcivescovo ha poi continuato: "Venga il tuo Spirito e soffi sulle vele della nostra città, non su quelle di ferro e cemento deteriorate dal tempo e dall'incuria, ma su quelle vive, quelle fatte di carne, su quelle che oggi più che mai devono essere dispiegate, su quelle che raccontano un passato di dolore e di lotta e la cui stoffa lascia intravedere il colore della resilienza, della forza di chi non si arrende, della tenacia di chi spera ancora nel domani, della fede evangelica di chi trova bellezza anche nelle sue cicatrici".

Il ricordo delle vittime e dei feriti

Il prelato ha infine ricordato le vittime della tragedia che ha colpito il quartiere di Scampia. "Oggi ci ritroviamo qui insieme all'intera città - ha affermato - per piangere Roberto, Patrizia, Margherita e per pregare per la guarigione di Carmela, Martina, Giuseppe, Luisa, Patrizia, Mya, Anna, Greta, Morena Suamy e Annunziata. Sono vittime di un crollo che va ben oltre le macerie di cemento e ferro, assurgendo a simbolo di un crollo sociale che deve essere arginato, prevenuto, evitato, non solo qui ma in tutte le periferie della nostra città, del nostro Sud, della nostra Italia". Al termine del funerale non sono mancati momenti di tensione. Urla, lacrime, tentativi di abbracciare le bare e pugni sul palchetto dove erano stati posizionati i feretri. Hanno espresso così il proprio dolore e la propria rabbia i parenti delle vittime. Alcune persone si sono sentite male durante la cerimonia funebre a causa del gran caldo e sono state assistite dal personale dell'Asl e dai volontari della protezione civile.

Il lutto cittadino

Il Comune di Napoli, intanto, ha disposto il lutto cittadino e la presidenza del consiglio dei ministri ha autorizzato l'esposizione delle bandiere a mezz'asta in tutti gli edifici pubblici. Prima dei funerali, alle 8.30, i parenti delle vittime hanno potuto dare l'ultimo saluto in forma privata ai propri cari nella chiesa della Resurrezione. Le tre bare sono state posizionate su un palchetto, allestito a pochi metri dal luogo dove è stato posizionato l'altare. Sui feretri sono state sistemate le foto delle tre vittime, mentre in basso sono stati depositati diversi mazzi di fiori. Sono arrivati in piazza per un saluto anche il questore Maurizio Agricola, il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca e la vicepresidente del Senato, Maria Castellone. Presenti anche l'ex presidente della Camera, Roberto Fico, l'europarlmentate Lucia Annunziata e i parlamentari Valeria Valente e Franco Silvestro.

Il futuro degli sfollati

"Potrebbe succedere che alcune famiglie non possano rientrare nella loro casa alla Vela Celeste". Lo ha dichiarato il sindaco Manfredi, prima dei funerali delle vittime a Scampia, alla domanda di un cronista sulla possibilità che alcuni residenti non possano più rientrare nelle proprie abitazioni dopo il crollo di un ballatoio avvenuto otto giorni fa che ha prodotto tre morti e dodici feriti. A proposito di un'ordinanza di sgombero anche sulla Vela Rossa, come avvenuto per Villa Celeste nel 2015 e mai eseguito, Manfredi ha spiegato: "Anche lì è in corso una valutazione dettagliata sulle condizioni di sicurezza, sulla base di queste, decideremo". Il sindaco, inoltre, sul contributo di autonoma sistemazione per gli sfollati che non è gradito agli affittuari, ha specificato:"Stiamo raccogliendo anche la disponibilità delle strutture alberghiere affinché poi le famiglie possano decidere.

Il contributo di autonoma sistemazione non è contributo all'affitto, non è rimborsato un contratto d'affitto, ma è uno strumento compatibile con la sistemazione presso parenti, famiglie che hanno disponibilità ad accogliere queste persone".

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