«Prima canto Brecht poi torno a incidere con le Storie Tese»

Duccio Pasqua

L’ingegner Elio torna all’università. Non per prendere una seconda laurea, ma per interpretare i classici del repertorio di Bertolt Brecht e Kurt Weill e il Frankenstein del compositore tedesco H. K. Gruber, un «pandemonium per chansonnier ed ensemble» presentato per la prima volta a Roma. Elio si esibirà martedì, per inaugurare la stagione musicale della Sapienza, invitato dall’Istituzione universitaria concerti (Iuc). Lo scopo dichiarato del consiglio artistico è quello di avvicinare i giovani studenti al mondo musicale classico. «Mi piace questo ruolo - spiega Elio, impegnato in studio a Milano con le Storie Tese per registrare il nuovo disco della band - perché la musica di Weill è stata sottovalutata da me per primo. Come i veri geni, è stato in grado di creare opere d’arte con pochissimi elementi. Spesso le sue partiture sono state interpretate da attori, che hanno messo in secondo piano l’aspetto musicale, mentre io amo attenermi fedelmente alla sua scrittura». Elio canterà brani celebri, tratti dall’Opera da tre soldi e da Happy End, accompagnato dal Nextime Ensemble diretto da Danilo Grassi.
«Cerco sempre la qualità in quello che faccio - continua Elio - e nel mondo classico si trova facilmente. L’Ensemble con cui mi esibisco, molto valido, ne è la prova». Una scelta in controtendenza, quella di Elio, in un mondo dello spettacolo sempre più povero di idee e contenuti. «Si è innescato un meccanismo perverso - è l’opinione dell’artista milanese - che insegue i gusti del pubblico a ogni costo, scendendo a livelli bassissimi. Ci vuole qualcuno che interrompa questo circolo, offrendo prodotti di qualità, e io cerco di dare il mio contributo in questo senso. Qualità non vuol dire noia».
Le esperienze di Elio fuori dal mondo della musica rock si sono sempre distinte per il coraggio di scelte non facili: dall’Opera da tre soldi allestita a Santa Cecilia nel dicembre 2000, e diretta musicalmente proprio da H. K. Gruber, alla tournée teatrale di Storia d’amore e d’anarchia con Lina Wertmüller e Giuliana De Sio, al Pierino e il Lupo di Prokofiev con l’Orchestra Sinfonica di Milano. «Nel corso della mia carriera - dice ancora Elio - ho imparato sulla mia pelle una regola molto semplice: la qualità vince sempre. Le cose che piacciono durano più a lungo nel tempo». Subito dopo il concerto romano, il cantante raggiungerà le Storie Tese, per scrivere e incidere le nuove canzoni: «abbiamo finalmente un nostro studio, a Milano, e stiamo iniziando a lavorare al nuovo album. C’è già un po’ di materiale, ma preferiamo creare mentre incidiamo». Il disco dovrebbe vedere la luce entro l’estate prossima, mentre è imminente la pubblicazione del libro La nostra storia raccontata da noi (che non ci ricordiamo nulla), edito da Bompiani. È la biografia del gruppo ricostruita attraverso le testimonianze degli stessi Elio e le Storie Tese e dei loro colleghi e amici. «Il risultato è originale - spiega Elio - e non mi viene in mente un’altra storia raccontata in questo modo.

Si ricostruisce il clima dei nostri primi anni di attività e ne viene fuori un bell’affresco della Milano anni Ottanta». Il libro sarà nei negozi dall’8 novembre.
L’appuntamento con Elio alla Sapienza è martedì alle 20.30, presso l'Aula Magna dell’ateneo. Info: 06/3610051.

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