Grillo sfida Conte: "Sono io il garante, tu vuoi abbattere il M5S"

Il fondatore del Movimento pentastellato si scaglia contro l'ex premier: "Oggi si sta compiendo un'opera di abbattimento". Poi ribadisce: "Nome, simbolo e regola due mandati non si toccano"

Grillo sfida Conte: "Sono io il garante, tu vuoi abbattere il M5S"
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Ultimatum senza precedenti, critiche aspre alla gestione del partito e invettive sia sul piano personale che su quello puramente politico. L’ex presidente del Movimento 5stelle, Beppe Grillo lancia un j’accuse totale nei confronti dell’ex premier Giuseppe Conte. Il fondatore prende carta e penna e affida ai social – e ovviamente al suo blog personale - una lunga missiva che ha un unico destinatario: l’attutale leader pentastellato e la sua nuova idea del Movimento, lontana anni luce dall’idea primordiale di Grillo e soci.

“Ormai è chiaro come il sole: a ottobre vi troverete davanti a un bivio, costretti a scegliere tra due visioni opposte di cosa debba essere il Movimento 5 Stelle. La prima è di una politica che nasce dal basso, e non da politici di professione, la seconda è quella di Giuseppe Conte”, esordisce senza tanti giri di parole Grillo. Un ultimatum senza sé e senza ma che, in vista dell’assemblea costituente dei Cinque Stelle in programma il prossimo mese, assume un connotato ancora più grave e profondo. Ripercorrendo la storia del Movimento, definito una “forza politica diversa” e “alternativa ai partiti tradizionali, ormai incrostati da decenni di politici zombie, più attenti ai propri interessi che a quelli dei cittadini che dovrebbero rappresentare”, il fondatore dei Cinque Stelle sottolinea: “Sapevamo fin dall’inizio che il pericolo di cadere nello stesso tranello incombe su ogni forza politica, perché ogni rappresentante tende inevitabilmente a mettere se stesso al centro, sacrificando l’interesse collettivo. È una storia vecchia quanto il mondo: da secoli le comunità si ingegnano per trovare regole che possano arginare questa deriva”.

Da qui arriva la precisazione su due dossier che stanno alimentando il dibattito interno ai 5stelle: da una parte la regola stringente del doppio mandato, dall’altra il simbolo e il nome del Movimento fondato nel lontano 2009. Grillo torna sulla questione e non fa passi indietro:"Non esistono regole perfette, ma è evidente che i conflitti d’interesse si acuiscono quando i rappresentanti si chiudono nei loro privilegi e si rifiutano di lasciare lo spazio agli altri. È un comportamento dettato dal naturale egoismo umano, radicato e difficile da sradicare. Proprio per questo, Gianroberto ed io abbiamo capito che, per creare un modello diverso dai partiti tradizionali, dovevamo stabilire alcune regole fondamentali, inviolabili”. E aggiunge: “Per questo, quando parliamo di principi fondativi stiamo parlando di principi non negoziabili, principi che se vengono scardinati fanno crollare le fondamenta di una casa che mattone dopo mattone abbiamo costruito insieme a voi in tutti questi anni”.

Una battaglia che il fondatore non intende mollare: “Ora – ribadisce nel suo post - esplicito ancora di più quanto avevo inteso già fare con quel post, purtroppo ignorato dal Presidente Conte: esercitare i diritti che lo Statuto mi riconosce in qualità di Garante, ossia custode dei Valori fondamentali dell’azione politica del MoVimento 5 Stelle. E quindi, secondo quanto afferma l’art. 12, lettera a) numero 2, ribadisco che ci sono degli elementi imprescindibili del Movimento 5 Stelle che devono restare tali affinché il Movimento possa ancora dirsi tale: il nome, il simbolo e la regola dei due mandati. Repetita iuvant. Ma come spesso accade il veleno è nella coda. Nell’ultima parte del post, infatti, le velate accuse a Conte diventano veri e propri sassi.

“Ad oggi non mi sembra si stia compiendo un’opera di rinnovamento, ma un’opera di abbattimento, per costruire qualcosa di totalmente nuovo, che nulla ha a che spartire con il MoVimento 5 Stelle”, incalza Grillo. Insomma, Giuseppe Conte è descritto, più o meno volontariamente, come il rottamatore finale del Movimento.

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