LA CAPITALE DEL GUSTO

Andrea Cuomo

Sono i vini delle feste, quelli il cui consumo si impenna nelle ultime settimane dell’anno. Parliamo delle «bollicine», termine che racchiude tutti i vini frizzanti, che siano Champagne, Cava spagnoli o Spumanti italiani. Che poi, si fa presto a dire Spumanti. Esistono almeno due grandi famiglie di questi vini: quelli metodo classico (o Champenois), prodotti con rifermentazione in bottiglia, che rappresentano la fetta più esigua ma pregiata del mercato; e quelli metodo Charmat (o Martinotti), con fermentazione in autoclave, molto più diffusi ed economici, ma spesso dignitosissimi. Altra distinzione fondamentale è il contenuto di zuccheri: gli Spumanti sono suddivisi in varie categorie dal più secco al più dolce (Pas Dosé, Extra Brut, Brut, Sec, Demi-Sec) e solo quello che riporta chiaramente la locuzione «Dolce» in etichetta (ad esempio, un Asti) potrà essere abbinato al panettone e al pandoro. Altrimenti, qualora al dolce si sposi uno Spumante secco, si rispetta forse la tradizione ma si compie anche un’efferatezza.
Noi in queste pagine vogliamo fornirvi di una guida ad alcune etichette per tutti i gusti e per tutte le tasche di soli Spumanti italiani. Un vagabondaggio tra alcune delle migliori etichette nazionali buono in vista del cenone o del regalo di classe a un amico, ma che speriamo sia conservata per tutto l’anno. Perché lo Spumante, specie se di qualità, è un eccellente vino passepartout, dall’aperitivo a un secondo piatto non troppo sapido. Abbiamo suddiviso le nostre scelte per tipologia e categorie di prezzo, privilegiando chi vuole tener d’occhio il portafogli senza rinunciare alla qualità, ma riservando un capitolo anche a chi, per le feste, vuole esagerare. E poi una postilla finale per chi a quel panettone vuol proprio accoppiare delle bollicine. Dolci, ça va sans dire. Cin cin.
Per tutte le tasche. L’Italia è ricca di zone vocate allo Spumante. Una di queste è Valdobbiadene, nel Veneto, terra del Prosecco che, come molti non sanno, non è un metodo di lavorazione ma un uva. Tra le aziende più note dell’area c’è Bortolomiol di cui consigliamo il facilmente reperibile Prosecco di Valdobbiadene Extra Dry (7 euro), fresco ed equilibrato. Sempre dal Veneto, ma dal Soave, regione di ottimi bianchi, arriva il Maximilian I Brut della Cantina di Soave, un metodo Charmat dallo straordinario rapporto qualità prezzo: per 3 euro (centesimo più, centesimo meno) un vino di grande bevibilità ma con un corredo aromatico non banale. Appena sotto i 10 euro anche un nome importante: il Riserva Montelera Talento Brut di Martini.
Per trattarsi bene. Salendo di categoria incontriamo prodotti già di alto livello. Nome classico della spumantizzazione italiana è la Ferrari della famiglia Lunelli, che in Trentino ha fatto uno scritto di storia delle bollicine nazionali. Il prodotto base, che si trova al supermarket ma è degno anche di tavole importanti, è il Ferrari Brut (circa 19 euro), fruttato al naso e appagante in bocca. Altro mostro sacro, ma in quel di Franciacorta, è Berlucchi, che con il Brut Cuvée Imperiale offre un prodotto di buon prezzo (12 euro circa) ma assai ambizioso. Sempre in Franciacorta ecco il Brut di Ricci Curbastro (euro 14) dalle piacevoli note agrumate e il Satèn della Montina (euro 17), tipologia nella quale la componente acida è ammorbidita. Torniamo a Valdobbiadene con l’azienda culto del Prosecco, la Bisol, dal cui «catalogo» estraiamo il Prosecco di Valdobbiadene Vigneti del Fol Extra Dry, di rara eleganza (12,50 euro). Infine una scappata in Friuli per conoscere il Brut di Dorigo (15 euro), che resta sui lieviti ben otto anni prima della sboccatura.
La «botta di vita». Ecco quattro gioielli (tutti dalla Franciacorta) per chi vuole davvero esagerare. Partiamo dal Franciacorta Satèn di Contadi Castaldi (22 euro) raffinato e assai pulito. Cresciamo con il Franciacorta Gran Cuvée Brut di Bellavista, un altro grande marchio che propone quest’anno la sboccatura 2001: un acquisto a colpo sicuro (29 euro). Sulla stessa cifra si trova l’eccellente Franciacorta Cabochon Brut di Monte Rossa, anch’esso sboccatura 2001. Ma il vero oggetto culto della spumantistica italiana è il Franciacorta Cuvée Anna Maria Clementi di Ca’ del Bosco, da uve Chardonnay (55 per cento), Pinot Bianco (25) e Pinot Nero (20) che costa sì quasi 70 euro ma è una promessa di delizie per amatore.
Gli «outsider». In questa categoria iscriviamo i prodotti sorprendenti o particolari. Come lo straordinario Trento Talento Rosé Brut di Maso Martis, probabilmente il migliore Spumante Rosé italiano, con una componente fruttata che ne accentua la nota dolce. Un piccolo capolavoro dal prezzo davvero onesto (18 euro) che ha il solo difetto di essere prodotto in poche bottiglie e quindi difficilmente reperibile. Ma vale la pena provare a cercarlo. Altro pezzo unico è il Brut Alto Adige Riserva Hausmannhof di Haderburg, vino da uve Chardonnay quasi in purezza che viene prodotto solo in rare annate ma quando questo accade (in commercio c’è la vendemmia 1995) è un lietissimo evento. Il prezzo? 27 euro, ma beato chi lo trova. A chi poi pensa che lo Spumante sia buono solo se prodotto a Nord, suggeriamo un’etichetta siciliana, il Contea di Sclafani Brut di Tasca d’Almerita nel millesimo 2002, un grande acquisto per 20 euro. Infine una nota campanilistica: un laziale, il Pas Dosé dell’azienda Tufaio di Zagarolo. Che non regge il confronto con alcuni campioni succitati, ma fa una degnissima figura nel bicchiere. E per un prezzo davvero onesto: 12 euro
Dulcis in fundo. Ed ecco tre consigli per chi vuole abbinare il vino giusto a un dolce natalizio, meglio se da forno. Sono tre etichette naturalmente piemontesi. Eccellente è l’Asti Modonovo Metodo Gancia 2004, da uve Moscato bianco, dall’incredibile suadenza per un vino «tirato» in 150mila esemplari e dal prezzo quasi incredibile: 7 euro. Un gradino sotto, ma assai conveniente (6 euro), l’Asti Vigne Regali, enclave piemontese di Banfi.

Infine, poteva mancare un Brachetto? Certo che no. Ecco quindi dalla stessa azienda il Brachetto d’Acqui Spumante Vigne Regali 2004, per 8 euro un ottimo esemplare di una tipologia che seduce soprattutto tra i non intenditori.

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