Bene, bravo Pisapia. E adesso? Adesso, aldilà delle belle parole e bei travestimenti da una parte e delle gaffe seguite da rincorse affannose dall'altra, bisogna governare. Bisogna fare delle scelte. Ad esempio sull'Ecopass, che fare? Abolirlo, allargarlo, integrarlo con un ticket d'ingresso alle porte della città? E sull'Expo? Tornare all'orto globale di Stefano Boeri, al grande evento planetario a base di ortaggi? E la solita invocazione ecologista «no alla colata di cemento!» vuol dire forse che si blocca tutto, da Garibaldi-Repubblica a City Life? E naturalmente blocchiamo anche i lavori per box, ma tutti, perché solo i privilegiati di pazza Lavater e Sant'Ambrogio? Vi chiederete: e poi le macchine dove le mettiamo? E cosa ne facciamo di quelle 800 mila che entrano ogni giorno a Milano? Sono certo che Pisapia ha le sue risposte a queste e alle molte altre questioni che le nuove responsabilità gli pongono. Il fatto è che il sindaco si è molto impegnato, e con successo, come dimostrano i risultati elettorali, nel darsi un profilo di moderato, di riformista, di persona politicamente equilibrata. E noi siamo disposti a credergli. Ma forse Pisapia non si è guardato intorno. Forse non ha sentito che ieri sera durante i festeggiamenti in piazza Duomo Nichi Vendola si è appropriato della sua vittoria. Forse non sa che, se abbiamo fatto bene i conti, dei suoi 28 consiglieri 9 sono di estrema sinistra - di quelli che non fanno gli offesi se li chiami comunisti, anzi- quindi presumibilmente in grado di influenzare in modo decisivo le scelte della giunta, nella quale certamente vorranno- e a buon diritto - occupare qualche importante assessorato. Più che con l'opposizione, che sarà agguerrita, Pisapia dovrà fare i conti proprio con i suoi compagni. I quali hanno il diritto di imporgi delle scelte, giacchè sono stati decisivi per la sua elezione. Conti alla mano, infatti, senza l'estrema sinistra, avrebbe perso. Quando, ad esempio, il radicale Marco Cappato pretenderà il registro per le unioni di fatto, comprese quelle omosessuali, e il testamento biologico che prelude a forme di eutanasia, cosa farà il nuovo sindaco (e cosa farà il cardinale Tettamanzi che tante strizzatine d'occhio ha fatto nella sua direzione)? E siamo curiosi di vedere come risponderà ai Verdi di tutti i colori e alla lobby degli architetti di sinistra (quelli che bocciano solo i progetti dai quali sono esclusi) quando pretenderanno di riscrivere il Pgt, il piano di governo del territorio, quindi rimandando di almeno tre anni la sua partenza e bloccando lo sviluppo della città. A proposito, chissà se sarà consentito usare ancora la parola «sviluppo», se non verrà considerata una inaccettabile provocazione da chi si gingilla con espressioni prive di significato come «una città a misura d'uomo» e non spiega mai qual è questa misura.
E come reagirà il Pd quando Vendola, come di fatto ha annunciato, vorrà impadronisrsene? Accetto scommesse: i principali problemi Piaspia li avrà all'interno della sua variegata maggioranza che va da Rinfodazione comunista- Comunisti italiani a Sinistra ecologia e libertà, dai manettari dell'Idv ai libertari-garantisti della lista Pannella-Bonino, dal Pd ai Verdi di varia estrazione. Perché, come dice l'antico adagio, dai nemici mi guardi Iddio…- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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