Caro questore ci salvi lei dagli irregolari

Egregio signor questore,
mi consenta di esprimerle le perplessità mie e, credo, di molti altri milanesi per la sua decisione di concedere agli ambulanti «abusivi» l'area di via Legnano per le loro abusive attività commerciali degli Oh bej Oh bej. Decisione presa, pare, per tenerli lontani dalla Triennale in occasione della visita del presidente Napolitano e per separarli dai «regolari» sistemati al Castello. Obiettivi condivisibili, signor questore, se non fosse per la vertigine che mi coglie quando cerco di conciliare il concetto di abusivo con quello di «concessione». Il risultato lo abbiamo visto: liti, risse, posti segnati con la vernice spray, occupazione di altre aree da via Gadio e via Elvezia. Giacché la voce gira in fretta e gli «abusiviregolari», provenienti da tutta Italia e dall'estero, si moltiplicano, sono più dei 355 «veri regolari» e lei ormai non sa come contenerne l'espansione. Ma era prevedibile. Non solo: scommettiamo che, con questo precedente, con questo invito all'abusivismo l'anno prossimo ne arriveranno 500? E nel 2009 ancora di più? Che farà allora? Si fa un gran parlare di lotta alla contraffazione. Bene.

Ma come possono ghisa o finanzieri impedire la vendita di scarpe Prada e borse Luis Vuitton regolarmente contraffatte se è la questura ad assegnare il posto dove venderle? Non so, signor questore, se questa sua decisione sia ispirata anche dall'intento di favorire l'integrazione. Ma se è così, credo che sbagli. Perché infatti un immigrato dovrebbe integrarsi (permessi, licenze, tasse, multe...) rinunciando ai privilegi di «abusivoregolare» a cui tutto è permesso? Meglio non integrarsi, no?

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica