Case popolari, in procura l'esposto contro il racket

Numerosi gli alloggi in stato di degrado, segnalato l'allarme delle abitazioni vuote che attirano abusivi

Pronto un nuovo esposto alla procura contro il racket degli alloggi popolari da parte dell'associazione Racket e Usura. Nel documento che verrà presentato domani mattina l'associazione sottopone alla magistratura i risultati dei questionari che ha distribuito nei mesi scorsi tra i residenti delle case popolari di via Padre Luigi Monti, largo Rapallo, via Ciriè, via Asturie, via Console Marcello e via Giuseppina Pizzigoni. Nell'esposto, in cui sono allegati anche diversi questionari compilati dagli abitanti del quartiere, Sos racket e usura evidenzia come il quadro che emerge dalle risposte degli oltre 600 moduli è «una fotografia impietosa del degrado e l'abbandono soprattutto istituzionale, dei quartieri di edilizia popolare della città di Milano».
Nel documento che domani verrà presentato al tribunale l'associazione presieduta da Frediano Manzi, spiega quali sono i «principali fattori» che emergono dalle risposte anonime dei residenti, quasi tutte persone tra i 60 e gli 85 anni.

Secondo l'associazione è che «tutti o la maggior parte dei cittadini hanno segnalato negli anni e con continuità, la presenza delle organizzazioni criminali che hanno gestito il racket degli alloggi nel loro quartiere, sia all'amministratore del proprio stabile, sia al gestore dell'immobile ed anche alle forze dell'ordine ed a tutti gli organismi politico-istituzionali della città di Milano, indicando persino i nomi di chi gestiva questo racket». Viene lamentata la presenza nella loro via o quartiere di centinaia di abitazioni vuote da anni e mai assegnate a nessuno che avrebbero favorito il dilagante fenomeno dell'abusivismo.

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