Casina di Raffaello Leo Lionni, le immagini dell’allegria

Piccolo Blu e Piccolo Giallo: sono state due «macchie» a segnare l’ingresso di Leo Lionni nel mondo delle favole. Pittore, scultore e disegnatore, Lionni prestò il suo talento immaginifico e grafico al mondo dell’infanzia «per caso» e amore, iniziando a ideare per i nipoti storie che avessero come protagonisti personaggi piccoli per dimensioni, ma grandi per forza e carattere. Nacquero così le due macchie, Piccolo Blu e Piccolo Giallo appunto, poi la fortunata serie dei topini, da Federico, divenuto il simbolo del suo stile, al «topo dalla coda verde». Ancora il pesce Guizzino, il coccodrillo Cornelio e animali vari. A cinquant’anni dalla pubblicazione del suo primo libro, la Casina di Raffaello, fino al 22 novembre, dedica all’autore la mostra «Le favole di Leo Lionni. Poesie di immagini e parole», con oltre quaranta opere tra tavole realizzate dall’artista per i suoi libri, altre eseguite per cortometraggi ad essi ispirati, video e laboratori. Ad aprire il percorso è Federico, sorta di alter ego dell’autore, che ribalta il rapporto tra cicala e formica: il topino, che riposa mentre gli amici fanno provviste per l’inverno, in realtà sta tentando di prendere raggi di sole, colori e parole, che nei mesi freddi si riveleranno più utili del cibo per scaldare mente e cuore. Federico incarna la poetica di Lionni, la cui intera produzione è incentrata sul potere della fantasia come strumento di comunicazione e comunione. I disegni apparentemente semplici nascondono una minuziosa cura per i dettagli, volta a garantire la perfezione del surreale, requisito indispensabile perché i bimbi possano credere al fantastico.

Così i personaggi dal tratto infantile, che si muovono in mondi tridimensionali di carta e tempera, rivelano al primo sguardo originali sfumature di colore che rimandano a più complessi intrecci di altre sfumature, stavolta concettuali. In ogni avventura l’autore nasconde temi «difficili», dall’accettazione di sé all’uguaglianza, mettendo teneri animaletti davanti ai grandi interrogativi del vivere sociale.

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