A Castel Sant’Angelo la notte della Girandola

Una domenica tra fuochi e tradizione. L’appuntamento è a ponte Sant’Angelo questa sera alle ore 21 per ammirare una miriade di colori che rievocano la storica «Girandola di Castel Sant’Angelo» introdotta nella Città Eterna la prima volta nel 1481 per celebrare il pontificato di Papa Sisto IV e poi utilizzata per festeggiare le principali festività dell’anno. Nell’estate 2009 della capitale questo suggestivo spettacolo ritorna per sottolineare la festa dei Santi Pietro e Paolo.
A introdurre la rievocazione storica di questo affascinante spettacolo pirotecnico che nei secoli scorsi ha radunato a Roma spettatori provenienti da tutta Europa Umberto Broccoli accompagnato da Massimo Wertmuller. Non manca anche un intrattenimento musicale con le note del pianoforte del maestro Luca Bernardini.
L’excursus parte dalle «Memorie di Adriano» di Margherite Yourcenar, con cui il sovrintendente illustrerà le origini di Castel Sant’Angelo, creato in un primo momento come sepolcro sulle rive del fiume Tevere per l’imperatore Publio Elio Adriano e per i suoi cari. Subito dopo un breve viaggio alla scoperta della storia dei fuochi d’artificio nell’Urbe, per arrivare alla celebrazione che dei giochi di luci e colori ne fece Giuseppe Gioacchino Belli nell’Ottocento. E sarà la voce di Massimo Wertmuller a interpretare alcuni sonetti del poeta romano come «er passetto de Castel Sant’Angiolo», «er confessore» e «la ggirannola der ’34», che sottolinea proprio l’importanza che questo appuntamento ha avuto per più di trecento anni.
«La suggestiva Girandola di Castel Sant’Angelo, cerimonia di luci, spari, mortaretti, colpi di cannone e fuochi d’artificio, è uno dei più entusiasmanti eventi pirotecnici di cui la capitale è stata teatro - ha sottolineato l'assessore capitolino alla Cultura Umberto Croppi -. Oggi è un appuntamento in cui Roma torna a splendere di quel fasto antico e ringrazio il Gruppo IX Invicta che attraverso le approfondite ricerche d'archivio ha restituito alla città uno dei grandi momenti storici della tradizione popolare, in cui gusto, storia e tecnologia si fondono in un’unica forma per esaltare momenti indimenticabili e duraturi nel tempo».


Tra i tanti ammiratori della Girandola, sembra, si possa annoverare anche Michelangelo durante il periodo nel quale ha lavorato per il papa Giulio II. E anche questo legame intende approfondire la mostra «Michelangelo Buonarroti architetto a Roma» che i musei Capitolini ospiteranno nel corso del prossimo autunno.

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