Cattiva alimentazione? Colpa di mamma e papà

Sarebbero i genitori, molto più che la televisione, a influire negativamente sulla corretta alimentazione dei bambini. Lo accerta uno studio condotto recentemente dall’Ospedale pediatrico «Bambino Gesù», sulle abitudini alimentari delle famiglie del Lazio. Da esso risulta, tra l’altro, che i bambini bevono poco latte, mangiano poca frutta e verdura e abusano di merendine, dunque di dolci e grassi.
Lo studio è condotto nell’ambito di un progetto sostenuto dalla Regione Lazio sulle abitudini alimentari delle famiglie del Lazio su un campione composto da seicento nuclei familiari.
I risultati saranno presentati nel corso del convegno «La Prevenzione nutrizionale delle patologie cronico-degenerative dell’adulto, in età pediatrica, nel Lazio» che si terrà il 13 maggio presso la Sala Tevere della Regione Lazio. Negli ultimi 10 anni, infatti, l’incidenza di sovrappeso e obesità, nei bambini, ha subito un aumento tra il 10 e il 40 per cento. Stando ai dati più recenti, in Italia, negli ultimi cinque anni, gli obesi sono cresciuti del 25 per cento. Il dato che più colpisce è la tendenza dell’esempio alimentare che si ha in casa, rispetto a quello della scuola, della televisione o degli amici.
Detto dell’influenza dei genitori è pur vero che mamma e papà possono essere i migliori veicoli di uno stile di vita improntato a una sana alimentazione. Il 76,4 per cento dei figli sono per esempio disposti ad assaggiare un nuovo alimento, superando anche le resistenze neofobiche, se lo ha visto mangiare da uno dei due genitori.
Stando sempre ai risultati dello studio del «Bambino Gesù» per quanto riguarda i principali pasti quotidiani è la famiglia a determinare in larga misura le abitudini dei bambini, per le merende o, comunque, per l’alimentazione occasionale, è la televisione con la pubblicità pomeridiana a indirizzare pesantemente le scelte e le voglie (più del 50 per cento dei casi).


Tra i prodotti alimentari reclamizzati quotidianamente sul piccolo schermo, sono le patatine (22,9 per cento) e le merendine (20,1 per cento) a fare maggiormente presa sulle menti dei ragazzi. Ma quando arriva la lunga stagione calda è fortissimo l’impatto dei gelati (15,7 per cento) e delle bibite gasate (12,4 per cento).

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