Centrale a turbogas, sgomberato il presidio

Stavano lì giorno e notte, a turno, dal marzo del 2007, per protestare contro l’imminente realizzazione di una centrale a turbogas su un terreno di Campo di Carne, alla periferia di Aprilia. Un progetto che non è mai piaciuto ai cittadini, al centro da mesi di polemiche politiche e battaglie dei comitati di zona. Ieri all’alba il presidio dei «No turbogas» è stato sgomberato dalle forze dell’ordine e l’area restituita alla società Sorgenia, proprietaria del sito, che grazie all’immediato intervento di operai dotati di ruspe e betoniere ha cominciato subito i lavori di messa in sicurezza. I tre giovani attivisti, di guardia per impedire la recinzione della zona, non hanno opposto resistenza e sono stati denunciati per invasione di terreni privati.
Nelle prime ore del mattino, appena saputo del blitz, una settantina di manifestanti ha occupato l’area di accesso al sito impedendo temporaneamente l’entrata dei mezzi di rifornimento della ditta. Anch’essi, poi, sono stati sgomberati dalla polizia e il luogo dove dovrebbe sorgere la centrale a turbogas presidiata da un massiccio spiegamento di forze. Presidiata per chilometri da pattuglie di polizia e carabinieri anche la via Nettunense, con inevitabili conseguenze sul traffico. Sorpresa e amareggiata Rita Leli, presidente della rete civica No Turbogas di Aprilia: «Un blitz arrivato quando è ancora aperto il discorso con la Regione. Sorgenia passa sopra a tutto e vuole mettere i cittadini di fronte a un fatto compiuto». Sulla vicenda il sindaco di Aprilia Calogero Santangelo ha annunciato un consiglio comunale straordinario: «Ribadiamo l’esistenza di un percorso legale ancora aperto relativo alla compatibilità territoriale dell’opera».
Da Verdi, ambientalisti e Prc arriva una condanna netta all’intervento delle forze dell’ordine. Per il segretario nazionale Prc Paolo Ferrero lo sgombero «è una vergogna e un’inaccettabile attacco ai diritti dei cittadini di lottare in difesa del proprio territorio contro la costruzione di una centrale inutile e dannosa». Critici anche gli assessori regionali al Bilancio Luigi Nieri, alla Cultura Giulia Rodano, al Lavoro Alessandra Tibaldi e all’Ambiente Filiberto Zaratti. «È stato un intervento grave e sbagliato - sostengono - Sbagliato perché non si può procedere in questo modo nei confronti di un comitato di cittadini che intende, pacificamente e in modo non violento, rivendicare le proprie ragioni. Ragioni, peraltro, ampiamente condivise dall’intera comunità locale. Grave perché l’utilizzo della forza per risolvere controversie territoriali è sempre un grande errore». Per gli assessori quello di Aprilia è un progetto «obsoleto, dannoso e inadeguato». «Una prova di forza contro la volontà espressa dell’intera città di Aprilia e dei comuni limitrofi che si sono sempre espressi contro la realizzazione della centrale», commenta il vicepresidente dei Verdi del Lazio Claudio Pelagallo. Per Ivano Peduzzi e Anna Pizzo, capogruppo e consigliere del Prc alla Pisana, «è stato un blitz in piena regola, un’operazione repressiva contro i cittadini e gli enti locali che si oppongono alla realizzazione della centrale». Certe dichiarazioni post-sgombero non piaccino a Romolo Del Balzo, consigliere di Fi alla Regione: «Le attestazioni di solidarietà ai cittadini e le dichiarazioni di lesa maestà del centrosinistra regionale sono solo lacrime di coccodrillo.

I cittadini di Aprilia non sanno che farsene di questa tardiva e inutile solidarietà, si chiedono invece dov’era questo centrosinistra quando il destino di Aprilia poteva ancora essere deciso nei tavoli tecnici tra le istituzioni».

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