Centri sociali, tregua finita La polizia sgombera l’Horus

È finita la fragile tregua tra Campidoglio e centri sociali. È finita ieri mattina, quando polizia e carabinieri hanno fatto irruzione all’Horus, il centro sociale insediato in uno stabile occupato di piazza Sempione, dando il via a una giornata di alta tensione. Nei locali, già «liberati» nell’ottobre del 2008, dopo un anno di occupazione, perché furono trovate 7 bottiglie molotov e 17 fumogeni, ieri le forze dell’ordine non hanno trovato anima viva, ma sampietrini, mazze, bastoni. «Dentro ci sono le gambe dei tavolini rotti, che mettiamo a fianco all’ingresso, perché se qualcuno ci aggredisce tentiamo di difenderci», hanno cercato di giustificarsi i giovani, una trentina, una volta arrivati. Ma dalla difesa all’attacco il passo è stato breve. Gli «squatter» si sono concentrati pochi minuti dopo in una piazza Sempione presidiata dalle forze dell’ordine in tenuta antisommossa. «I poliziotti ci hanno fermato fisicamente e uno tirato fuori la pistola che gli è anche caduta per terra», ha raccontato una ragazza, mostrando un video dell’accaduto realizzato con una macchina fotografica digitale. Non contenti una cinquantina di appartenenti al centro sociale, dopo aver recuperato le loro cose con l’autorizzazione delle forze dell’ordine prima che gli operai iniziassero a montare inferriate alle porte e alle finisetre dello stabile, hanno pensato bene di occupare il IV municipio, sorprendendo i dipendenti che stavano lavorando e sono stati costretti a fuggire scavalcando il cancello dell’edificio e lo stesso presidente Cristiano Bonelli, che si è chiuso nella sua stanza. I giovani hanno poi conquistato il tetto dello stabile, gridando slogan contro la polizia, bersagliando polizia e carabinieri con carta igienica imbevuta d’acqua. Gli «abusivi» hanno lasciato l’edificio solamente nel primo pomeriggio, dopo aver raggiunto un accordo con Bonelli, che convocherà per oggi alle 14 un tavolo istituzionale in municipio, a cui parteciperanno anche Provincia e Regione, per decidere sulla possibilità di destinare un’area della ex Gil ai giovani del centro sociale. Ma il presidente non nasconde le sue perplessità. «Dopo la riunione straordinaria della giunta municipale, il IV municipio vuole ribadire la sua assoluta contrarietà di principio circa l’assegnazione di spazi pubblici dell’amministrazione - ha sottolineato Bonelli -. Nei confronti di tutti coloro che utilizzano metodi violenti e anti-democratici rimane impossibile poter immaginare assegnazioni di spazi. Considerando inoltre che questa è la terza occupazione-aggressione che siamo costretti a subire noi amministratori e dipendenti del Comune».
«La prefettura e la questura hanno un impegno di legalità a cui non possono derogare - ha commentato il sindaco Gianni Alemanno -. Non c’è né ideologia nè segnale politico da questo punto di vista: dobbiamo seguire la strada della legalità nel rispetto delle diverse forme di espressione». «Continueremo a chiedere al prefetto un intervento indifferibile nei confronti delle altre occupazioni in atto - ha aggiunto il presidente della commissione Sicurezza del Comune Fabrizio Santori -. Per quanto concerne lo sgombero dell’Horus la decisione è stata presa dal comitato per l’ordine e la sicurezza. Sono strutture private ed è il privato che chiede all’ente preposto di liberarle». Fermo Gianni Sammarco, deputato e coordinatore romano del Pdl: «Un’amministrazione non può sottrarsi dal rispetto delle regole e dal ripristino della legalità. Pur consapevoli di alcuni reali emergenze sociali, non possiamo tollerare a Roma zone franche in cui farsi beffe della legge».

Dura l’opposizione: «Alemanno non è in grado di gestire la nostra città: promette case e sgombera gli spazi sociali, mette in discussione gli spazi democratici con i protocolli anticortei e non si interessa della crisi che stanno attraversando i lavoratori di questa città», l’accusa di Fabio Nobile del Pdci.

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