Il grande giorno è arrivato. Ronaldinho Gaucho ha esordito con un'altra maglia rossonera, questa volta a striscie orizzontali, numero 10 sulle spalle (lo stesso che reclamava a Milanello e che gli fu negato all'epoca perchè Clarence Seedorf si rifiutò di consegnargliela), nella sfida contro il Nova Iguassù. La sua squadra ha vinto 1 a 0 ma Ronaldinho ha regalato solo qualche giocata artistica al pubblico, 40 mila i presenti, che invece gli hanno tributato un'accoglienza da vera stella del calcio mondiale. Dinho ha firmato un bel tacco, poi una punizione delle sue respinte del portiere rivali ma nel secondo tempo si è spento, a causa della ridotta condizione fisica. «Dopo una così lunga assenza dalla partita era più che normale» è stato il commento dell'interessato che invece ha colto l'occasione per ringraziare la squadra per la'iuto fornitogli nel giorno del debutto.
Sulla stessa lunghezza d'onda, il tecnico carioca Vanderlei Luxemburgo: «Ronaldinho ha bisogno di tempo, lasciatelo giocare e vedrete che tornerà a crescere, già così ha dimostrato di essere il punto di rferimento della squadra». In privato, fonti italiane, garantiscono però che l'allenatore del Flamengo ha dimostrato meno entusiasmo rispetto alle esternazioni pubbliche, a causa appunto della condizione fisica precaria tradita dal fuoriclasse brasiliano.
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