«Chiederemo al prefetto di farci tornare in classe»

La preside: «Mancanze sanate. Abbiamo rispettato le regole, Palazzo Marino faccia lo stesso»

Si apre una settimana decisiva per la sorte della scuola araba di via Ventura: le certificazioni richieste dall’ordinanza con cui il prefetto aveva bloccato le lezioni sono state presentate, quindi i responsabili dell’associazione Insieme promotrice del nuovo istituto si aspettano da un momento all’altro la definitiva autorizzazione da parte del direttore scolastico Mario Dutto.
Quest’ultimo in verità ha già inviato al Comune lo scorso 17 ottobre una lettera in cui chiedeva il rilascio di una dichiarazione di idoneità della sede, che finora tuttavia non è arrivata. Un ritardo solo momentaneo, oppure il segno della volontà di effettuare altri controlli? Un vero giallo.
«I nostri legali – dice Pietro Farneti a nome dell’associazione Insieme – chiederanno subito al prefetto di prendere atto che i motivi su cui si basava l’ordinanza di sospensione provvisoria delle lezioni sono stati completamente sanati e che quindi intervenga perché possa riprendere l’attività didattica. Noi abbiamo rispettato le regole in ogni dettaglio, il Comune faccia altrettanto».
A chi poi ritiene il ritardo voluto, per non consentire alla scuola araba di raggiungere 200 giorni effettivi di lezione, risponde Lidia Acerboni, la direttrice della scuola: «Questa è una norma che nella riforma Moratti non esiste più. E comunque i nostri allievi alla fine dell’anno scolastico dovranno presentarsi nella scuola di Stato per sostenere gli esami di idoneità: sarà quella la sede in cui si dovrà dimostrare che la preparazione acquisita è sufficiente».
Buona parte dei programmi di studio infatti riguardano proprio gli argomenti che si studiano nelle nostre scuole.
Gli insegnanti di queste materie, tutti docenti di ruolo in pensione, hanno del resto già approfittato di questa sosta per organizzare delle visite didattiche a musei e centri milanesi.

«Accanto ai programmi egiziani – continua la professoressa Acerboni – i nostri allievi dovranno studiare anche le cose fondamentali che si insegnano nella scuola italiana. Questa infatti è una scuola che alla fine li deve preparare a inserirsi regolarmente nelle scuole superiori italiane». Oggi comunque la scuola di via Ventura non riaprirà i battenti.

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