«Ma ci racconti i peccati di Roosevelt»

Nel suo prossimo lavoro tv Oliver Stone vuole raccontare Hitler, Stalin, Mao, McCarthy eccetera «basandosi sui fatti», inquadrandoli «nel contesto storico nel quale son vissuti» perché «cercare un’empatia con il personaggio storico che sarebbe invece molto facile odiare è necessario per affrontare la storia, altrimenti avrei fatto una serie per History Channel».
Professor Franco Cardini, che ne pensa?
«Trovo discutibile che nella compagnia sia inserito McCarthy. Può essere che fosse molto più cattivo degli altri, magari torturava le mosche. Però...».
Sugli altri nulla da dire?
«Sono unità storiche immisurabili. Di demonologia non m’intendo».
Di storiografia sì.
«Se Stone vuole riconsiderare i luoghi comuni va lodato».
Perché dice «se»?
«Temo che non sia così, la tv non è il modo migliore per inaugurare nuovi modi di fare storia».
Il problema è sempre il medium?
«No, ma le rivoluzioni storiografiche le fanno gli addetti ai lavori, quelli come Braudel, che sconfisse il luogo comune “la storia è fatta di re, condottieri e battaglie” con un altro luogo comune. È per questo che oggi tutti sono convinti che “la storia è fatta anche di quotidiano, cultura materiale eccetera”».
E i cosiddetti revisionisti?
«Falliscono perché al massimo sono buoni raccoglitori di dati. E poi perché assaltano temi troppo legati alla morale».
Rieccoci al punto. Hitler, Stalin, Mao. La trinità del male assoluto?
«Hitler è un unicum, almeno nella storia occidentale. Se l’è presa con gli ebrei e ha pestato la coda di paglia dei cristiani».
Stalin?
«È stato elaborato. Sulle bancarelle a Mosca vendono i suoi busti. A Berlino non succede. Con quell’altro intendo».
Mao?
«Troppo lontano. Può darsi che nel conto dei morti batta tutti».
Come la vede l’empatia di Stone verso i tre soggetti?
«Per un uomo di spettacolo è un obbiettivo comprensibilissimo. Dal punto di vista culturale niente di molto coraggioso».
Al contrario di...
«Raccontare che Roosevelt, uomo di sinistra, aveva considerazione di Mussolini e che se non era Hitler a dichiarare guerra agli Stati Uniti... Altro che liberatori».
Oppure?
«Spiegare che la Seconda guerra mondiale la volle soprattutto Churchill. Per difendere la Polonia.

Strano però che non abbia attaccato l’Unione sovietica».
Concludendo?
«Più difficile spostare il punto di vista sui personaggi generalmente considerati positivi che cercare l’empatia con i demoni. Anche Barbablù, pedofilo eccetera eccetera, è una figura affascinante».

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