Frankenstein Jr compie cinquant'anni e torna al cinema

Pietra miliare della settima arte, esempio perfetto di comicità è diventato un cult del cinema. La pellicola firmata da Mel Brooks festeggia il cinquantesimo anniversario dell'uscita

Frankenstein Jr compie cinquant'anni e torna al cinema

Frankenstein Jr. è senza dubbio uno dei capolavori del cinema comico. Il film diretto da Mel Brooks e interpretato da un indimenticabile Gene Wilder è diventato un cult così intramontabile che, a distanza di quasi cinquant'anni dall'uscita in sala, continua ad essere un ricettacolo di citazioni. Non sorprende, dunque, che Nexo Digital abbia deciso di attendere il cinquantesimo anniversario della pellicola con un ritorno in sala che sa di evento. Dal 27 febbraio al 1° marzo, infatti, Frankenstein Jr. tornerà al cinema - a breve verranno rese note le sale che prenderanno parte all'iniziativa - nella versione restaurata ma senza rinunciare all'iconico doppiaggio di Oreste Lionello. Come si legge sul sito della casa di distribuzione l'evento si intitola Frankenstein Junior Night al Cinema, e gli spettatori sono invitati a recarsi al cinema in cosplay, vale a dire vestiti come i personaggi del film, per poter vivere al meglio l'esperienza. Per questo motivo nei cinema saranno disponibili anche materiali per potersi fare foto ricordo dell'evento da pubblicare poi sui social con l'hashtag #FRankensteinJuniorNightAlCinema.

Non è la prima volta che il film torna al cinema dopo la sua uscita negli anni Settanta. Era infatti già accaduto nel 2013, in attesa del quarantesimo anniversario di Frankenstein Jr. In quell'occasione Nexo DIgital aveva potuto constatare la voglia del pubblico di (ri)vedere sul grande schermo i classici della settima arte o i film che avevano amato durante l'infanzia. Frankenstein Jr. in quell'occasione era stato accolto con enorme calore da parte del pubblico. Un successo che spiega anche la scelta di riproporre il film al cinema, soprattutto nell'epoca attuale in cui la società è filtrata davvero attraverso gli occhi dei social e l'hashtag potrebbe avere una forte risonanza, portando ancora più spettatori in sala. Inoltre, la scelta di riportare il film di Mel Brooks al cinema potrebbe inserirsi anche in una strategia di fidelizzazione del pubblico. Le sale cinematografiche, che stanno cercando di tornare agli incassi pre-pandemia, sembrano voler puntare molto sull'effetto nostalgia, riproponendo "vecchie" pellicole che rappresentano un po' una scommessa già vinta, dal momento che gli spettatori sembrano più felici di pagare per rivedere un film già visto che correre il rischio di spendere soldi per una pellicola del tutto nuova che potrebbe non piacere e/o arrivare in breve tempo sulle piattaforme streaming. Ne è un esempio Titanic, il film di James Cameron che tornerà al cinema a partire dal 9 febbraio. La riprogrammazione di Frankenstein Jr. però non vuole fare leva solo sulla nostalgia, ma punta anche sull'idea di creare una community: anche per questo si invitano gli spettatori a partecipare alle proiezioni "in maschera" e a condividere i risultati sui social. Si vuole creare un vero e proprio evento trasversale a cui la gente vorrà prendere parte e questa potrebbe essere un'idea davvero brillante per riportare il cinema alla sua dimensione più popolare, nel senso più positivo del termine.

Liberamente ispirato al Frankenstein di Mary Shelley, Frankenstein Jr. racconta la storia del professore universitario Frederick Frankenstein (Gene Wilder), nipote del famosissimo Victor, che ha deciso di cambiare persino la pronuncia del suo cognome nella speranza di non essere più associato al folle antenato e alle sue altrettanto scapestrate teorie mediche. La sua vita pressoché tranquilla viene mandata all'aria quando un notaio gli fa sapere che il nonno gli ha lasciato in eredità un castello nella regione della Transilvania. Incuriosito dall'eredità, l'uomo parte per la Romania dove viene accolto da Igor (l'iconico Marty Feldman), il nipote gobbo dell'assistente del nonno, che dimostra subito di voler prendere in giro il suo nuovo "padrone", insistendo nell'essere chiamato Aigor. Il castello è governato dalla terribile e misteriosa Frau Blucher (Cloris Leachman), il cui nome riesce a spaventare i cavalli anche a distanza.

Quella che per Frederick era iniziata come una semplice curiosità verso un lascito economico si trasformerà presto nella ricerca di comprensione della figura del nonno: gli appunti del vecchio Victor spingeranno infatti anche il giovane professore a cercare di dar vita a una Creatura. Ma le cose non vanno affatto come previsto.

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