Reazione a catena è il film del 1996 diretto da Andrew Davis che va in onda questa sera alle 23.40 su Nove.
Reazione a catena, la trama
Presso l'Università di Chicago, Eddie (Keanu Reeves) è il giovane assistente e tuttofare alle dipendenze di un gruppo di scienzati. L'uomo è davvero interessato al lavoro di quelle menti brillanti ed è proprio la scienza a renderlo tanto felice di svolgere il proprio mestiere. Incredibilmente, un giorno un'intuizione di Eddie porta gli scienziati a "inventare" un metodo per ottenere la fusione fredda per ottenere dall'acqua dell'energia pulita a basso costo. La scoperta è sensazionale e potrebbe cambiare il mondo, ma ben presto i dubbi, le rivalità e le ambizioni degli scienziati si mettono in mezzo e poche ore dopo il laboratorio viene preso di mira da un gruppo di mercenari. Eddie, che solo per puro caso non si trovava sul luogo della strage, torna e trova tutti i suoi colleghi morti e le apparecchiature ridotte in mille pezzi e riesce a mettersi in salvo giusto un attimo prima che il laboratorio esploda a causa del nucleo surriscaldato. L'unica superstite del gruppo è la dottoressa Sinclair (Rachel Weisz), che affiancherà Eddie nella sua fuga dalle forze dell'ordine, che li reputano responsabili della strage.
L'aspetto di Keanu Reeves nel film
Come ricorda Brian Cox - che nel film interpreta il personaggio di Lymanr Earl Collier - nel suo memoir riportato da IMDB, la particolarità di questo film è che, pur avendo a disposizione ben otto sceneggiatori che lavoravano alla storia (che non vennero accreditati alla fine della lavorazione), gran parte di Reazione a catena è stato realizzato con quella che in gergo tecnico si chiama Beats Script, vale a dire una sceneggiatura che descriveva i punti e gli snodi principali del racconto, senza aggiungere molto altro e lasciando gli interpreti quasi in balìa di se stessi. A dimostrazione di questa affermazione l'attore nel suo libro cita una scena specifica del film, in cui lui e Morgan Freeman si precipitano lungo un tunnel, entrando infine in un ascensore. Senza poter fare affidamento su dialoghi scritti da recitare, il regista Andrew Davis ha chiesto ai due attori di improvvisare per l'interna scena. Morgan Freeman, che a quel punto aveva lavorato al film molto più di quanto non avesse fatto Brian Cox, si era stancato delle continue riscritture e dei continui cambiamenti alla sceneggiatura e si rifiutò di improvvisare. Cox, a quel punto, decise di inventare di sana pianta un monologo e, quando la macchina da presa lo segue nell'ascensore inizia a cantare. In un secondo momento, poi, la scena è stata girata di nuovo, stavolta con tutti i dialoghi ben sceneggiati.
Ma forse l'altra grande particolarità di Reazione a Catena è data dall'aspetto che Keanu Reeves ha durante tutta la durata del lungometraggio. Se si presta attenzione al volto e al fisico dell'attore durante tutto il minutaggio del film si può notare come egli appaia più gonfio e "sovrappeso" del solito. In effetti l'attore di Matrix ha un fisico molto longilineo e asciutto, che in Reazione a catena sembra solo un ricordo. Secondo quanto è riportato dal sito dell'Internet Movie Data Base questo "look" era dovuto a un incidente che l'attore aveva avuto prima che iniziassero le riprese del film.
Stando a quello che si legge, infatti, Keanu Reeves - che di recente è stato "attaccato" da Matthew Perry nella sua autobiografia - aveva avuto un incidente mentre era impegnato in una partita di hockey nel nativo Canada. L'attore riportò dei danni e dei dolori al collo e alla schiena e proprio a causa di queste ferite e agli antidolorifici che dovette prendere finì col prendere peso e avere un'aria più gonfia.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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