"Ero a un passo dalla morte". Così si racconta il Chandler di Friends

Matthew Perry, storico interprete di Chandler Bing in Friends, racconta le proprie dipendenze e il proprio alcolismo in Friends, amanti e la Cosa Terribile

"Ero a un passo dalla morte". Così si racconta il Chandler di Friends

Se si decidesse di fare un sondaggio per capire quale sia stata la sitcom che negli anni Novanta è riuscita a modificare il modo di fare spettacolo sul piccolo schermo, è pressoché certo che la maggior parte della popolazione risponderebbe con un solo titolo: Friends. Creata da David Crane e Marta Kauffman, la serie è andata in onda dal 1994 al 2004, per dieci stagioni. Incentrata su un gruppo di amici che devono imparare a passare dalla fanciullezza all'età adulta in una New York sempre piena di fascino, Friends è diventata una vera e propria pietra miliare della serialità, al punto che ancora oggi è uno dei prodotti più amati di sempre, capace di abbracciare trasversalmente molte generazioni. Non sorprende, dunque, che quando Matthew Perry ha annunciato di aver dato alle stampe la sua autobiografia, sono stati in molti a volerne sapere di più.

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Le confessioni di Matthew Perry

Edito in Italia da La Nave di Teseo, Friends, amanti e la Cosa Terribile è il memoir con cui l'interprete del personaggio di Chandler Bing cerca di scendere a patti coi demoni che hanno caratterizzato tutta la sua vita e che lo hanno portato a un passo dalla morte. La biografia, infatti, pone proprio l'accento su quella Cosa Terribile, epiteto dietro il quale si nasconde l'uso e abuso che l'attore ha fatto di alcol e droghe. Una dipendenza iniziata in tenera età, appena adolescente, quando l'alcol divenne per Perry un modo per alleggerire il fardello di una quotidianità fatta di genitori lontani o indifferenti e di un senso dell'abbandono che lo costringeva a trincerarsi dietro l'ironia per non mostrare la portata delle proprie ferite. Una dipendenza, questa, che è sfociata pian piano in qualcosa di patologico, che ha portato Matthew Perry a rischiare la vita, finendo in coma. Una situazione che gli spettatori avevano già avuto modo di spiare nella reunion del famoso show, in cui Perry si era mostrato gonfio e quasi assente, come se niente nella sua vita andasse bene. Eppure l'attore è ancora qui, tra noi, a raccontare la propria storia.

Il lascito di Chandler Bing

A salvarlo è stato proprio il personaggio tanto amato che aveva interpretato in Friends. Nessun dottore, infatti, sembrava disposto ad accettare di veder morire Chandler Bing nel proprio ospedale. E a emergere dalle pagine è proprio il senso di riconoscenza che Perry prova nei confronti della sua controparte di pellicola. A differenza di molti attori che non vedono l'ora di prendere le distanze dai personaggi che hanno lanciato la loro carriera, quasi fossero pesi maledetti che non gli permettono di avanzare, Matthew Perry ha usato proprio Chandler Bing per creare una sorta di quotidianità che gli permettesse di affrontare l'incubo. Una specie di "coperta di Linus" con la quale proteggersi dai propri errori, dai fallimenti in ambito sentimentale. Anche nei suoi momenti più terribili - come quelli, durante la terza stagione della serie, in cui sviluppò una dipendenza da Vicodin - dover andare sul set per interpretare Chandler Bing era una sorta di cura palliativa. Dover portare a termine le riprese per non pesare anche sulla riuscita dei suoi colleghi e amici è stato quello che lo ha tenuto a galla, che lo ha convinto a sopravvivere, giorno dopo giorno, scegliendo anche di cercare la strada della sobrietà e della riabilitazione.

Va però sottolineato che, a dispetto della gravità delle sfide che l'attore ha dovuto affrontare per proprie debolezze e malesseri, Friends, amanti e la Cosa Terribile non è un libro lento e pesante. Non è una collezione di lamentele e vittimismo. Al contrario. Matthew Perry usa di nuovo la sua arma più affilata, l'ironia, per rivolgere a un pubblico che gli vuole bene e che può comprendere l'orrore di quello che ha passato.

In una sorta di confessione che somiglia quasi a un flusso di coscienza, Matthew Perry scrive come se si rivolgesse a un vecchio amico e questo fa sì che la lettura del libro non solo sia estremamente scorrevole, ma anche piacevole da affrontare, con dei momenti in cui ci si trova a ridere di gusto, come dopo una battuta ben riuscita.

Friends, amanti e la Cosa Terribile

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