A Cinisello la Natura si mette in posa

Al centro di Fotografia una collettiva di venti reporter sul tema dell’ambiente

Barbara Silbe

Uno stormo di uccelli in volo, un’erbaccia che cresce dal cemento, lievi increspature dell’acqua, il fitto di un bosco. Dettagli, che fanno capire l’insieme. Elementi semplici, a volte apparentemente irrilevanti, eppure fondamentali come vocali per comprendere la grammatica della natura. Ecco il senso della rassegna, allestita fino al 24 settembre, al Museo di Fotografia Contemporanea di Cinisello Balsamo. «Naturale. Opere dalle collezioni»: titolo essenziale per spiegare una collettiva sul tema dell’ambiente che comprende foto e video di una ventina di artisti italiani e stranieri le cui opere fanno già parte delle raccolte dell’ente museale o sono in via di acquisizione.
Gli autori in mostra sono Andrea Abati, Vincenzo Castella, Giovanni Chiaramonte, Daniele De Lonti, Paola De Pietri, Vittore Fossati, Moreno Gentili, il Gruppo Scema La Luce, Roni Horn, Tancredi Mangano, Martino Marangoni, Roberto Masotti, Pepi Merisio, Enzo Nocera, Occhiomagico, Cristina Omenetto, Bernard Plossu, Francesco Radino, Pio Tarantini, George Tatge, Massimo Troboldi, Fulvio Ventura. Tutti, ciascuno con il proprio stile e sguardo, focalizzano l’attenzione sugli elementi della terra, sulla loro potenza o delicatezza, tralasciando la rappresentazione del paesaggio in senso complesso e articolato. E allora sfilano davanti all’obiettivo alberi, foglie, nuvole, rami, cespugli, il greto di un fiume. Le immagini sono un invito a osservare le cose del mondo con attenzione e semplicità, pensando alla natura non come a un bene perduto e distante dalla vita moderna così artificiale, fatta di cemento, traffico, lavoro, tecnologia, consumi, ma come a un sentimento profondo che ci accomuna.
A margine di ogni periferia cittadina o ai lati di ogni strada a scorrimento veloce, si trova l’esperienza verde che quasi abbiamo smesso di vedere. Un momento che dall’esposizione emerge come necessario alla sopravvivenza, emozione atavica che riporta all’origine e che dovrebbe farci riflettere sui nostri errori. L’uomo stesso è un prodotto della natura, eppure sembriamo essere rassegnati a vivere in spazi angusti e incolore.


Veniamo così invitati da un’antologia di scatti a osservare meglio la realtà visibile, per costruire un legame tra il mondo esterno e la nostra interiorità. Per informazioni 02.6605661. Ingresso libero dalle 10 alle 19; giovedì 10-23; chiuso lunedì.

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