Cittadini espulsi dal consiglio a porte chiuse

Porte chiuse e vigile di guardia. Vietato anche origliare per gli arenzanesi accorsi al consiglio comunale di mercoledì sera per sentire dalla viva voce del sindaco come stanno veramente le cose sulla vicenda che ha investito il portavoce del primo cittadino: Perin del Vaga - pseudonimo giornalistico usato per il giornale (finanziato dal Comune) Arenzano Oggi - alias Pasquale Esposito (nome vero con precedenti storie giudiziarie su vicende di traffici d'armi) alias Paolo Masi, la voce della maggioranza, iscritto al Pd e pilastro della politica cittadina targata centrosinistra. Uno e trino. Perché di fronte alla triplice personalità di Masi, il sindaco Luigi Gambino ha opposto un unico granitico: non ne sapevo niente. Parole che gli arenzanesi presenti mercoledì avrebbero volentieri sentito ripetere di persona. Ma al momento di discutere la mozione di sentimento presentata da Ornella Fabiano a nome della Casa delle Libertà «per parlare non di persone - sottolinea il capogruppo dell'opposizione, Paolo Cenedesi - ma delle inevitabili ripercussioni politiche nella maggioranza», i cittadini vengono decisamente invitati a uscire dalla sala. Inutile opporsi o protestare. E se a posteriori Gambino si appoggia alla logica secondo la quale «un'amministrazione si giudica dal suo operato e il nostro consenso è al 70 per cento», «non si può credere che il sindaco e i suoi assessori non sapessero» per Ornella Fabiano. Che, «aldilà di ogni regolamento comunale», chiede a Gambino «di dimettersi dalla carica di sindaco perché solo con le sue dimissioni si renderà giustizia agli arenzanesi ma soprattutto alla politica».
Politica che, al di là della replica scontata di Gambino («le dimissioni si chiedono per motivi reali»), ad Arenzano mercoledì ha registrato l'ennesimo scossone. Se l'ingresso di Giacomo Berzuini nel Pd viene comunicato dal sindaco, è l'assessore all'urbanistica Cinzia Damonte in persona ad annunciare la propria fuoriuscita da Sinistra Democratica per entrare tra le file dipietriste. «Una scelta sofferta e meditata, ma fatta per dare forza all'Idv e a questa opposizione parlamentare a difesa degli italiani onesti e per porre un margine alla deriva democratica di questo Governo», è l'enfasi dell'assessore Damonte stoppata però da Alessandro Sintoni (Uniti per il Rinnovamento): «Sono un italiano onesto e non mi identifico con l'Italia dei valori». Replica con un «non per fomentare polemiche», Annunziata Valle di Sinistra Democratica secondo la quale «l'Idv sarà anche all'opposizione ma è lontana dagli ideali di sinistra con la quale il partito di Di Pietro ben poco ci azzecca».

Insomma, «poche idee ma confuse», la Valle cita Ennio Flaiano. Parole che riecheggiano quelle di Cenedesi: «Arenzano finisce troppo spesso sui giornali per motivi negativi. C'è bisogno di un ricambio politico dopo 30 anni in cui siamo amministrati dallo stesso sistema di potere».

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