Un'e-mail fasulla proveniente dall'Agenzia delle entrate che avvisa il contribuente dell'accredito di un rimborso in suo favore: questa l'ultima variante di truffa online su cui sta indagando la Polizia postale e delle comunicazioni.
Le autorità lanciano l'allarme, proprio per il fatto che episodi del genere si sono letteralmente moltiplicati negli ultimi giorni. Si tratta di una nuova tipologia di phishing, che si basa sull'invio di una presunta comunicazione via posta elettronica da parte dell'Agenzia delle entrate: il diretto interessato viene avvisato dell'arrivo di un non ben precisato rimborso in suo favore, per poter accedere al quale, tuttavia, è necessario inviare tutti i dati della propria carta di credito.
L'avviso
"L'Agenzia delle Entrate, così come qualunque altro ente, non invia mai comunicazioni di posta elettronica contenenti allegati da scaricare o link cliccabili, né richiede mai dati personali e bancari tramite e-mail o sms", ricorda infatti a tutti i cittadini la Polizia postale. Non solo, dato che eventuali comunicazioni di natura fiscale di ogni contribuente sono a disposizione nell'area personale dedicata proprio sul portale dell'Ente.
Qualora si dovesse ricevere una comunicazione di questo tipo, è sempre bene evitare di inserire dati personali, di aprire eventuali allegati o di cliccare su link inseriti nel messaggio dai truffatori. Oltre ciò, il consiglio è quello di eliminare in modo definitivo l'e-mail ricevuta. Per ridurre al massimo il rischio di ricevere messaggi di posta elettronica potenzialmente pericolosi, puntualizza la Polizia postale, bisogna ricordarsi di "aggiornare frequentemente il sistema operativo e installare un programma antivirus e antispam su tutti i dispositivi".
Fenomeno in crescita
Nel 2022 i casi di truffe online scoperti dalle autorità sono stati ben 15.508, un dato in crescita del 3% rispetto all'anno precedente: 3.541, invece, le persone indagate complessivamente. Il bottino dei truffatori lo scorso anno è stato di oltre 115 milioni di euro (+ 58% rispetto al 2021).
Un'evidente impennata si è registrata per tutti quegli illeciti connessi al fenomeno del cosiddetto "trading online", con 3.020 casi in tutto e 130 persone sottoposte a indagini. In crescita anche il numero di portali che millantano proposte di investimenti o affari redditizi, così come i modi per attirare in trappola le vittime di turno.
Ad essere frodate nel nostro Paese ben 156 tra grandi, medie e piccole imprese: raggiri che hanno portato nelle tasche dei truffatori circa 20 milioni di euro, 4 dei quali recuperati grazie proprio all'operato della Polizia postale.
In crescita anche phishing, smishing e vishing, tutte truffe tramite le quali si
tenta di carpire dati sensibili (personali e bancari) del malcapitato di turno con l'obiettivo di svuotargli il conto: 853 le persone indagate lo scorso anno, un dato in crescita del 9% rispetto al 2021.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.