Condizionatori al posto del riscaldamento? Ecco quali sono i consumi

Sono sempre di più gli utenti che utilizzano i condizionatori d'aria inverter anche d'inverno: ecco i loro consumi e l'effettiva convenienza rispetto ai tradizionali impianti di riscaldamento a gas

Condizionatori al posto del riscaldamento? Ecco quali sono i consumi
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E se i condizionatori d'aria li utilizzassimo tutto l'anno? L'ipotesi non è tanto campata in aria ma non perché adesso faccia caldo anche d'inverno, piuttosto perché in molti pensano di sostituirlo ai termosifoni e caloriferi per risparmiare sul consumo di gas in bolletta. Innanzitutto, però, il processo è possibile soltanto per chi possiede un condizionatore inverter, che distribuisce cioé aria calda e fredda in base al periodo.

Come funzionano

Questa tecnologia assicura, di base, un discreto risparmio energetico perché mediamente i condizionatori inverter consumano fra i quattro e i sei Kilowattora di energia terminca ogni KWh di elettricità che viene consumata. Per i dettagli tecnici, c'è da dire che il dispositivo funziona nella maniera inversa di quanto accade durante la stagione estiva quando "pesca" aria calda esterna trasformandola per il raffreddamento mentre d'inverno avviene il processo opposto (soltanto gli inverter) grazie allo scambiatore di calore e il termovettore fluido.

Quali sono i consumi

È chiaro che i consumi non sono uguali per tutti: un dispotivo moderno avrà notevoli risparmi energetici rispetto a quelli più datati; e poi la durata dell'accensione (poche ore o tutto il giorno). Ai fattori variabili bisogna anche considerare quelli più definiti che riguardano i consumi medi che variano fra 300 e 600 watt ogni ora. Il tutto è influenzato dalla temperatura esterna: al di sotto dei 5-7°C l'efficienza del condizionatore scende notevolmente. Come detto, però, tutto dipende da quanto si fa girare il contatore dell'elettricità: più rimangono accesi e più si paga: ipotizzando consumi intorno ai 400 watt l'ora e un suo utilizzo di cinque ore al giorno, ecco che si consumerebbero duemila watt, quindi 2 kWh.

Come ricorda IlMessaggero, vanno poi moltiplicati i consumi effettivi per il tipo di tariffa che utilizziamo così da avere la cifra precisa di quanto andremo a spendere per il nostro dispostivo. La domanda può sorgere spontanea: conviene davvero? A questo punto dobbiamo fare considerazioni sulle fasce climatiche: chi abita sulle zone montane, ad esempio, avrà grosse difficoltà a tenere caldi gli ambienti con temperature sottozero o di pochi gradi superiori, chi abita al Sud e sulle Isole Maggiori potrebbe trarne un maggior beneficio perché, come detto, la loro efficienza dipende molto dalla temperature esterna.

La verità, forse, sta nel mezzo: si potrebbe utilizzare il mix tra riscaldamento e condizionatore.

In che modo? Se i termosifoni impiegano più tempo per riscaldare gli ambienti (specie quelli più grandi), l'aria calda dei condizionatori in 15-20 minuti rende già le stanze più confortevoli. Con una temperatura subito più elevata si possono mantenere i caloriferi a un livello medio così da avere notevoli risparmi sulle bollette di luce e gas riuscendo a risparmiare anche decine di euro ogni mese.

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