Hotel: come vengono assegnate le stelle

È importante sapere quali servizi aspettarsi in base alle stelle della struttura che ci ospita, e come regolarsi per evitare sorprese

Hotel: come vengono assegnate le stelle

Chi le utilizza spesso per lavoro le conosce molto bene, chi ne fa uso occasionalmente per vacanza, un po’ meno: parliamo delle strutture alberghiere, tornate ad essere gettonatissime dopo la pausa forzata di quasi due anni imposta dal Covid, nonostante in alcuni casi per “recuperare” e far fronte a inflazione e costi energetici, abbiano ritoccato decisamente al rialzo le loro tariffe. Ma per “meritare” di essere scelti senza che il cliente se ne penta, quali caratteristiche devono possedere queste strutture? E quali sono i requisiti minimi in base ai quali possono fregiarsi delle varie stelle? Vediamo quali sono questi requisiti e cosa aspettarci a seconda delle stelle dell’albergo scelto. Un piccolo vademecum che può risultare utile in questo periodo di vacanze.

Come nascono le categorie

La classificazione alberghiera in Italia è stata introdotta con un regio decreto nel 1925 ed aggiornata con un altro decreto nel 1937, col quale veniva resa obbligatoria per tutti i tipi di strutture ricettive, suddivise in categorie: alberghi (dalla prima categoria alla quarta più la categoria lusso); pensioni (in tre categorie); locande (in categoria unica). Nel tempo si succedono aggiornamenti e modifiche, fino al 2001, quando vengono ridefinite le cubature delle stanze. Attualmente la normativa di riferimento a livello nazionale in materia di classificazione delle strutture ricettive risulta essere il Dpcm del 21 ottobre 2008, in alcuni casi implementato dalle singole regioni, in base a parametri specifici del proprio territorio. Ciò vuol dire che ogni regione aggiunge criteri che valorizzano le specificità paesaggistiche, geografiche e culturali dei vari territori. Questo complica un po’ la situazione, ma non influisce su quelli che sono i requisiti minimi richiesti per ogni categoria.

Requisiti minimi

In generale, a definire la categoria di un albergo sono fattori come la superficie delle camere e delle zone comuni, la dotazione delle camere, la frequenza del cambio biancheria, il numero di ore in cui è attivo il ricevimento, etc. Bisogna poi tener conto che per rientrare nella classificazione, gli alberghi devono comunque avere almeno sette stanze e un servizio igienico ogni otto posti letto, un lavabo con acqua corrente calda e fredda per ogni camera non dotata di bagno privato, un locale a uso comune. Possono però essere applicate deroghe all’obbligatorietà di alcuni requisiti strutturali, come ad esempio quelle relative ad immobili di interesse storico artistico, o per edifici costruiti o ristrutturati prima dell’entrata in vigore della normativa.

Requisiti “stellari”

Andando più nel dettaglio, e facendo riferimento a quanto riportato da Adiconsum, la classificazione delle strutture alberghiere dovrebbe prevedere, in base alla categoria, i seguenti requisiti:

1 Stella: alberghi di quarta categoria e pensioni di terza categoria

Ricevimento 12 ore su 24, pulizia delle camere una volta al giorno. Per quanto riguarda le camere, una doppia deve misurare minimo 14 mq con bagno di 3 mq. Il bagno ad uso comune deve avere la finestra, mentre quelli ad uso privato possono avere l’areazione forzata.

2 Stelle: alberghi di terza categoria e pensioni di seconda categoria

Reception 12 ore su 24, pulizia delle camere una volta al giorno, un punto di ristoro, ascensore. Per le camere, la singola dev’essere di almeno 8 mq, la doppia 14 mq, oltre al bagno di 3. Il bagno ad uso comune deve avere la finestra, mentre quello ad uso privato può anche prevedere l’areazione forzata.

3 Stelle: alberghi di seconda categoria e pensioni di prima categoria.

Reception 16 ore su 24, servizio bar 12 ore su 24 con addetto, una lingua straniera parlata. Per le camere, la singola dev’essere 8 mq, la doppia 14. Tutte devono avere bagno privato. A questa categoria si aggiunge la 3 Stelle Superior (alberghi di seconda categoria di classe superior)

4 Stelle: alberghi di prima categoria

Reception e bar 16 ore su 24, trasporto bagagli, due lingue straniere parlate. Per le camere, la superficie della doppia dev’essere 15 mq, il bagno 4 mq. Tutte le camere devono essere dotate di bagno privato.

5 Stelle: alberghi di lusso

Reception 24 ore su 24, portiere di notte, bar 16 ore su 24 con addetto, tre lingue straniere parlate, parcheggio 24 ore su 24. Per le camere, la doppia deve avere superficie di 16 mq e bagno da 5. Bagno privato in tutte le camere.

C’è poi la categoria 5 Stelle Lusso, che comprende alberghi di lusso in possesso di standard di classe internazionale.

Da tenere presente

Nel redigere questo articolo, abbiamo pensato che non guastasse aggiungere qualche altra informazione, sempre seguendo le linee guida indicate da Adiconsum, su alcuni aspetti legati al nostro soggiorno nella struttura scelta, dai prezzi alle partenze anticipate.

Prezzo: comunicato annualmente alla Provincia competente per territorio, il prezzo (con indicazione di massimi e minimi), deve essere esposto e visibile nell'atrio e in ogni stanza.

Contratto: è bene che al momento della prenotazione le condizioni pattuite (come prezzo, durata del soggiorno e servizi compresi) siano confermate per email o fax, soprattutto se si invia una caparra. La caparra verrà trattenuta dall'albergatore in caso di inadempienze del consumatore, mentre qualora ad essere inadempiente fosse l'albergatore, il consumatore avrà diritto al doppio della somma versata.

Diritti e doveri: il consumatore è tenuto a pagare il prezzo richiesto per l’alloggio e ha la possibilità di opporsi solo in caso la richiesta superi il massimo dichiarato alla Provincia. L'albergatore ha l'obbligo di ospitare chiunque lo chieda e paghi per il servizio, a meno che questo sia sprovvisto di documento d'identità. Al conto, per ogni notte di permanenza nella struttura, viene aggiunta una tassa di soggiorno, cioè un’imposta locale, il cui valore cambia in base alla località.

Danni o furti: la responsabilità di furti o danneggiamenti subiti dal consumatore durante il soggiorno (sia delle cose consegnate in custodia, sia di quelle lasciate in camera) è dell'albergatore. Qualora gli oggetti fossero tenuti in camera, l'albergatore dovrà rimborsare una cifra massima pari a 100 volte il prezzo della camera, dunque il consumatore si assumerà il rischio di un rimborso solo parziale. L'obbligo di custodia per l'albergatore riguarda alcuni servizi offerti a pagamento (come garage, custodia di cani etc.), di solito a pagamento.

Partenze anticipate: il contratto stipulato al momento della prenotazione è vincolante per entrambe le parti, di conseguenza una partenza anticipata procura all'albergatore un danno che deve essere coperto dal consumatore, qualora però la camera resti effettivamente inutilizzata.

In genere controversie di questo tipo vengono risolte con il pagamento dei primi 3 giorni di soggiorno, mentre se i giorni non goduti sono meno di tre, l'albergatore potrà pretendere i soli giorni residui. nel caso in cui la causa della partenza anticipata sia dovuta ad un fatto imprevedibile e inevitabile (quale una malattia improvvisa, la morte di un familiare etc.) nulla sarà dovuto all'albergatore.

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