Fotovoltaico, addio allo "Scambio sul posto" da maggio 2025. Quali alternative

A partire da questa data non sarà più possibile accedere al meccanismo che ha permesso finora di compensare l’energia prodotta e immessa in rete con quella prelevata. Ecco cosa cambia

Fotovoltaico, addio allo "Scambio sul posto" da maggio 2025. Quali alternative
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A partire dal 29 maggio 2025, non sarà più possibile accedere al meccanismo di Scambio sul posto (Ssp), che per anni ha rappresentato un'opzione vantaggiosa per i proprietari di impianti fotovoltaici. Solo chi riuscirà ad allacciare il proprio impianto alla rete elettrica entro questa data potrà ancora richiedere l’accesso al Ssp, purché la domanda venga presentata entro il 26 settembre 2025.

Tuttavia, chi già usufruisce di questo sistema non potrà rinnovare la convenzione oltre i 15 anni dalla prima sottoscrizione. In alternativa, sarà possibile aderire al meccanismo del Ritiro dedicato (Rid). Ma quali sono le differenze tra i due sistemi e quale fra questi conviene scegliere? Vediamo.

Scambio sul posto: come ha funzionato finora

Lo Scambio sul posto consentiva di immettere nella rete elettrica l’energia non autoconsumata e di prelevarla in un momento successivo, ottenendo una compensazione economica da parte del Gestore dei Servizi Energetici (Gse). Questo sistema trasformava la rete elettrica in una sorta di "batteria virtuale", garantendo un risparmio in bolletta.

Quando l’energia prodotta dai pannelli solari superava i consumi domestici, veniva ceduta al Gse. In caso di necessità, si poteva attingere dalla rete senza acquistare energia a prezzo pieno. Se l’energia ceduta superava quella prelevata, si otteneva un credito monetario.

Il Ritiro dedicato: come funziona

Nel regime di Ritiro dedicato, l’energia prodotta e non autoconsumata viene venduta direttamente al Gse, senza possibilità di compensazione. L’utente quindi paga normalmente l’energia prelevata dalla rete e riceve un corrispettivo per quella immessa, scegliendo tra due modalità di remunerazione:

Prezzo Minimo Garantito (Pmg): un valore fisso stabilito annualmente dal Gse. Per il 2025 è pari a 4,64 centesimi di euro per kWh, garantendo stabilità nelle entrate.

Prezzo Zonale Orario (Pzo): varia in base alla zona geografica e all’ora del giorno. Consente guadagni più elevati nelle ore di punta, ma è soggetto alla volatilità del mercato.

Quale scelta conviene?

Per coloro che desiderano stabilità nei ricavi, il Prezzo Minimo Garantito rappresenta una soluzione sicura;

per chi, invece, può monitorare l’andamento del mercato e ha un impianto che produce nelle ore di punta, il Prezzo Zonale Orario potrebbe offrire rendimenti più elevati, sebbene con maggior variabilità;

per chi consuma gran parte dell’energia prodotta direttamente, l’impatto della vendita in rete è minimo, quindi la scelta del sistema di remunerazione diventa meno rilevante.

Cosa succede agli utenti con Ssp attivo

Chi ha già una convenzione di Scambio sul posto può continuare a utilizzarla fino alla scadenza naturale del contratto, purché non superi i 15 anni. Oltre tale limite, si passerà automaticamente al Ritiro dedicato, con la necessità di scegliere tra Pmg e Pzo.

Alternative: autoconsumo collettivo e comunità energetiche

Con la fine dello Ssp, massimizzare l'autoconsumo diventa sempre più importante. Utilizzare l’energia nelle ore di produzione riduce la necessità di vendere alla rete a prezzi inferiori rispetto a quelli d’acquisto.

Un'altra soluzione è l’autoconsumo collettivo, che permette a più utenti dello stesso edificio di condividere l’energia prodotta. Ancora più vantaggiose sono le Comunità energetiche rinnovabili (Cer), gruppi di utenti che condividono l’energia di impianti locali, accedendo a incentivi specifici e ottimizzando i consumi.

Scambio sul posto: è ancora conveniente?

Per chi riuscirà ad allacciare il proprio impianto alla rete prima del 29 maggio 2025, lo Ssp rimane più conveniente rispetto al Ritiro dedicato, perché garantisce una compensazione più vantaggiosa tra energia immessa e prelevata.

Chi ha già un impianto sotto i 15 anni può continuare a

usufruirne fino alla scadenza naturale. Per tutti gli altri, valutare soluzioni alternative come le Comunità energetiche o ottimizzare l’autoconsumo diventa la strategia migliore per ridurre la spesa in bolletta.

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