Nadef, la crescita del Pil italiano è stimata +0,8%

Rivista la percentuale di crescita del Prodotto interno lordo secondo le stime della Nadef: ecco cosa significa e quali sono i motivi principali di questo ribasso

Nadef, la crescita del Pil italiano è stimata +0,8%
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Il Pil italiano cresce ma non secondo le attese della vigilia: la nota di aggiornamento al Def (Nadef), ossia il Documento di Economia e Finanza pubblica che sarà approvato nella giornata di domani, mercoledì 27, settembre dal governo stima un +0,8% invece del +1% che era stato indicato nel mese di aprile. Di conseguenza, la crescita prevista nel 2024 sarà dell'1% rispetto alle stime precedenti che vedevano un +1,4%.

Perché c'è un Pil al ribasso

Come abbiamo visto sul Giornale, Confcommercio qualche giorno fa aveva lanciato l'allarme di una crescita "limata": il peggioramento dell'economia italiana è certamente un'azione a catena di problematiche fuori dai confini nazionali quali la guerra in Ucraina e soprattutto i rialzi dei tassi di interesse imposti dalla Bce. Oltre a questi fattori incidono senz'altro anche i ritardi del Pnrr e il problema del Superbonus ereditato dal precedente governo. In ogni caso, la politica di bilancio del governo Meloni dovrebbe riuscire a rassicurare i mercati cercando una soluzione alle stime del deficit pubblico superando, il prossimo anno, la soglia del 4% così da avere nuove risorse per la Legge di Bilancio.

Come detto, un problema non da poco riguarda il vecchio Superbonus: sarà tutto nelle mani di Eurostat per capire se le spese saranno tutte da coprire entro la fine del 2023 o se verranno spalmate negli anni successivi. Recentemente, la premier Meloni ha parlato al Tg1 spiegando che 140 miliardi sono stati tolti "alla sanità, all'istruzione, alle pensioni, per ristrutturare le seconde case e anche i castelli". Nel primo caso si andrebbe incontro a oneri aggiuntivi sul disavanzo di 1,5 punti di pil, "quindi si passerebbe per l'anno in corso dal 4,5% programmatico al 6%", hanno spiegato gli esperti. Il debito pubblico, invece, è stimato per il 142,1% per il 2023 e 141,4% per il 2024.

Le parole del Sottosegretario Freni

Sarà una Nadef "come sempre di responsabilità, come è nei tratti caratteristici di questo Governo: rigore sui conti": sono queste le parole del Sottosegretario all'Economia e Finanze, Federico Freni, che ha rilasciato queste dichiarazioni a margine del convegno "Pmi e mercati dei capitali: le sfide europee", organizzato dall'Università Luiss di Roma al campus di Viale Romania. Freni ha parlato di "responsabilità" e soprattutto "consapevolezza sui conti e sul bilancio dello Stato".

L'allarme di Unimpresa

"Le revisioni al ribasso del Pil che il governo si appresta a inserire nella Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza confermano i nostri timori: il rallentamento della crescita economica per il 2023 e 2024 si traduce in un pericoloso rischio di stagnazione", ha dichiarato il presidente di Unimpresa, Giovanna Ferrara, facendo il punto sulle stime al ribasso della Nadef che domani sarà valutata dal Consiglio dei ministri. "Le nuove stime restringono il perimetro delle risorse finanziarie a disposizione del governo per la prossima legge di bilancio.

A nostro avviso, però, questa situazione di emergenza impone al governo di compiere scelte coraggiose, di reperire nuovi fondi intercettando gli sprechi nel bilancio dello Stato e, in parte, facendo ricorso a nuovo deficit", conclude.

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