Hanno usato agenti undercover (cioè sotto copertura) per una consegna controllata molto, ma molto speciale: un quadro e un album di fotografie dallaspetto apparentemente innocuo e che invece celavano due diversi carichi di droga.
Le due differenti operazioni della terza sezione del nucleo investigativo dei carabinieri, lantidroga, sono state portate a termine in collaborazione con la Dcsa (Direzione centrale servizi antidroga) di Roma e con la Germania visto che entrambi i pacchi postali, contenenti il quadro e lalbum con le sostanze stupefacenti, sono transitati dallaeroporto di Francoforte. Dove, sottoposti ai raggi X, hanno rivelato il loro vero contenuto.
Nel primo caso i militari milanesi, decisi a scoprire i destinatari della droga (un chilo e 100 grammi di cocaina, sostanza stupefacente pura al 99 per cento), hanno seguito il percorso del pacco, proveniente dal Paraguay. Un altorilievo in legno che riportava limmagine di un libro aperto su un versetto in spagnolo di un salmo del profeta Geremia. Recapitata alla titolare di una pensione milanese di via Porpora - che ha preso in consegna la ricevuta postale per conto di un suo «vecchio cliente» - il pacco è stato materialmente ritirato dopo due giorni in un ufficio postale della zona da due sudamericani, un peruviano e un paraguayano, entrambi 23enni. I carabinieri, che li aspettavano lì, li hanno arrestati immediatamente, davanti alla gente in fila allo sportello. Che, convinta di aver assistito in diretta alla cattura di due rapinatori dellufficio postale, ha applaudito i militari.
Sempre gli stessi carabinieri milanesi, qualche giorno dopo, sotto copertura hanno seguito unaltra di queste cosiddette «consegne controllate». Stavolta il pacco con la droga, transitato sempre dallaeroporto di Francoforte dove il suo reale contenuto è stato svelato dai raggi X, proveniva dallIndia, precisamente da Nuova Delhi, ed è giunto in un ufficio postale di Modena. Il finto album di fotografie stavolta celava nei bordi della copertina 270 grammi di eroina. A riceverlo, sul posto di lavoro, è stato un ghanese di 61 anni. Che, una volta portato a casa, ne avrebbe diviso volentieri il contenuto con un complice, un nigeriano 36enne, se a quel punto i carabinieri di Milano non fossero intervenuti per arrestarli.
I quattro stranieri finiti in carcere con laccusa di importazione e ricezione di sostanze stupefacenti, sono tutti incensurati e regolari in Italia. Nei prossimi giorni le indagini dei militari del nucleo investigativo continueranno per sapere esattamente quante altre persone sono coinvolte in questo traffico di droga.
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