Ma com’è diverso il Gesù dei vangeli

La fiction s’intitola La Sacra Famiglia, ma sarebbe stato più corretto, sotto Natale, avvertire debitamente gli spettatori che le due puntate in onda sui teleschermi italiani non raccontano «la storia» della sacra famiglia, così com’è narrata nei resoconti degli evangelisti Matteo e Luca, bensì un romanzo, con molte invenzioni, basato su alcuni vangeli apocrifi. Con il termine «apocrifi» (dal greco apokrifos, cioè «nascosto») si indicano quei testi evangelici che la Chiesa non ha ritenuto attendibili e ha scartato. Al contrario di ciò che si potrebbe pensare – e con buona pace di Dan Brown e del suo screditatissimo Codice da Vinci – questa scelta, lungi dall’essere un diktat autoritario della Chiesa per imporre i cosiddetti «canonici», è stata dettata innanzitutto dal buon senso. Basta confrontare i vangeli veri e propri con gli apocrifi per rendersi conto della differenza: quanto sono scarni, efficaci, asciutti i primi, tanto sono infarciti di miracolismo e fantasie popolari i secondi. Gli apocrifi ci presentano un Gesù bambino un po’ Superman e un po’ Giamburrasca, vendicativo, già perfettamente cosciente della sua divinità e dunque della sua onnipotenza fin da piccolo, che compie «miracoli» come fulminare un amichetto che gli aveva dato fastidio o trasformare in capretti i compagni di gioco.
La storia (non «sacra») che ci viene proposta dalla fiction non soltanto ci presenta un Giuseppe vedovo che deve contendersi la futura sposa Maria con il figlio maggiore Giacomo, il primo dei tre nati dal precedente matrimonio, ma cancella anche uno degli episodi decisivi del vangelo di Matteo, e cioè l’angelo che in sogno appare a Giuseppe annunciandogli di fidarsi perché il figlio che Maria porta in grembo è stato concepito per opera dello Spirito Santo. Il padre putativo di Gesù, nello sceneggiato, decide di non ripudiare la promessa sposa già incinta solo per un atto di umana bontà. Un ammiccamento a Dan Brown (forse inserito nella speranza di provocare un po’ di dibattito) è rappresentato dall’episodio inventato di Gesù Bambino che incontra la piccola Maria Maddalena e la guarisce.
Oltre all’uso di fonti antiche, ma comunque storicamente poco credibili perché certamente leggendarie come gli apocrifi, troviamo dunque episodi non secondari inventati di sana pianta, che concorrono, nelle intenzioni degli autori, a descrivere il contesto della famiglia di Nazaret.

Chi invece in questi giorni vuole ritrovare la vera Sacra Famiglia, deve andare al cinema e vedere Nativity, il film che descrive la nascita di Gesù e che dimostra come i migliori risultati si possano ottenere rimanendo fedeli al racconto di Matteo e di Luca. L’unica vera storia del Natale. Tutto il resto, è fiction.

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