«Commissariati al collasso: si fa difficile il controllo del territorio»

«Criminalità: non basta la buona volontà degli agenti»

Con commissariati al collasso come quelli capitolini è dura, se non impossibile, affrontare l’emergenza criminalità che nella capitale preoccupa ormai più che altrove. Una questione campale affrontata in questi giorni dal consigliere Marco Visconti (An) che ha visitato i commissariati di Roma Nord. E la situazione non invoglia all’ottimismo. «Proprio oggi - esordisce Visconti - si svolge l’ennesimo convegno con il premier Prodi e il ministro Amato per discutere della sicurezza del nostro Paese, per assicurare un aumento di vigilanza sugli “obiettivi sensibili”. Ma questi signori vengono da Marte? Basterebbe vedere i vari Tg per assistere al giornaliero, infinito elenco di crimini che vanno dall’omicidio al furto in appartamento, allo scippo, alla prostituzione e per finire al traffico di droga. Per questo ho deciso di fare una chiacchierata con i poliziotti dei commissariati del Municipio XIX dove per una legislatura sono stato presidente e fare il punto».
«Parlando con agenti e funzionari - continua l’esponente di An - ho registrato una situazione preoccupante, non si tratta delle solite lamentele ma situazioni circostanziate dai fatti. Come le ottanta volanti in attesa di manutenzione ferme per mancanza di fondi nella caserma di via Reni. E poi manca il personale; le attrezzature, i computer sono arcaici, gli agenti sono spesso costretti a utilizzare i mezzi propri per effettuare servizi d’urgenza, i funzionari e gli agenti sono massacrati da turni infiniti: come si può pensare di combattere la microminalità con simili mezzi?».
«Questo è quello che ho potuto constatare - conclude Visconti -.

Veniamo salvati solo dal senso del dovere che si riscontra quotidianamente tra le forze dell’ordine, ma non possiamo aspettarci che solo la buona volontà ci possa difendere all’infinito. Tutti gli agenti e i carabinieri da me interpellati sperano che la prossima Finanziaria non tolga altre risorse al loro lavoro, perché questo sarebbe un dramma non solo per loro, ma per tutti i cittadini».

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