Compri l'auto? Kalashnikov in regalo

Per incentivare l'acquisto dei suoi veicoli un commerciante di Kansas City offre ai clienti un buono omaggio da spendere per un Ak-47. Grande successo per l'idea, che cavalca la crescente richiesta di porto d'armi del Paese

Compri l'auto? Kalashnikov in regalo

Il suo motto è «Dio, armi, coraggio, pick up e camion americani». E Mark Muller non lo ha scelto a caso. Di mestiere, fa il venditore di veicoli. E siccome è un vero patriota, sono - come dice appunto il motto - solo veicoli americani. Nella sua concessionaria di Kansas City, la Max Motors, però, le cose non andavano troppo bene, come d'altra parte in tutto il mondo. Ma lui ha trovato il suo personalissimo e originale modo di dare una mano ai giganti di Detroit in crisi. E qui entrano in gioco le armi, perché Mr. Muller, per ogni camion, pick up o automobile che vende, allega un buono omaggio che può essere speso in un unico modo: acquistando un Ak-47, meglio conosciuto come Kalashnikov.

E non si tuoni contro la scelta antipatriottica: l'arma in questione, che vale 450 dollari (poco più di 300 euro), dev'essere di quelle prodotte dalla Io Inc, con sede in North Carolina, così anche i produttori di materiale bellico hanno la loro parte. Insomma, poco importa che il robusto e pressoché eterno fucile sia stato sviluppato nella fu Unione Sovietica e usato dagli alleati di Mosca in tutto il mondo, come per esempio dai Vietcong durante la guerra del Vietnam. Poco importa che sia diventato il simbolo della resistenza antiamericana. Se lo accoppi a un massiccio pick up, si può fare. Yes we can.

L'iniziativa, che mira alla pancia di quei cittadini statunitensi tanto cari alla National Rifle Association, è stata ovviamente un successo. Il perché, lo ha spiegato lo stesso Muller: «C'è un sacco di preoccupazione per il crimine - ha detto il titolare della Max Motors -. Abbiamo moltissimi problemi con la droga qui attorno e le persone vogliono proteggersi. E poi che ci potrebbe essere di meglio che supportare e aiutare prodotti made in Usa in questi tempi difficili?».

Quindi, detto-fatto. Sfruttando le tanto discusse leggi americane che, proprio per diritto costituzionale, consentono a tutti di possedere un'arma, Mr. Muller ha rilanciato il suo business con un'iniziativa che a Kansas City, nel Missouri, che sarebbe come dire nel mezzo dell'America media, nessuno si aspettava. C'è da dire che l'intuizione dello spregiudicato venditore è semplicemente andata incontro a una tendenza già esistente: nella Contea di Clay, dove si trova la sua concessionaria, la richiesta di licenze per il possesso di un'arma per la prima metà del 2009 ha già superato il totale di quelle dell'interno 2008.

«È solo questione di difendere se stessi e la propria famiglia - ha aggiunto Muller, che a 49 anni ha tre figli -. Io, per esempio, porto sempre con me una pistola carica in tasca e una nel cassetto dell'auto. E anche mia moglie ha un'arma con sé».
E a chi si è sognato di chiedergli se forse un fucile automatico con 30 o 60 munizioni non fosse un po' fuori misura per l'autodifesa, Muller ha saputo subito cosa rispondere, citando la storia di un'anziana coppia che in Florida è stata uccisa da sei uomini durante una rapina. «Avessero avuto una di queste - ha chiosato - forse sarebbero morti lo stesso, ma avrebbero portato qualcuno di quei bastardi con loro».

E per finire il venditore di autoveicoli ha sparato, questa volta metaforicamente, contro chi negli Usa si batte perché la vendita delle armi da fuoco sia regolamentata in maniera più severa per porre un limite alle stragi che di quando in quando punteggiano la cronaca a stelle e strisce. «Loro pensano che noi qui siamo tutti degli zoticoni che non vedono al di là del loro naso. Ma non è così.

Stasera andrò a teatro con mia moglie e mangeremo sushi per la strada», ha detto.
Se il teatro fosse quello di Abraham Lincoln, magari l'assassino del presidente, John Wilkes Booth, non sarebbe riuscito a fuggire sul suo cavallo.

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