«Ho chiesto di fare un doppio sforzo. Da un lato sicuramente di continuare a contrastare limmigrazione clandestina e dallaltro di rendere più chiare trasparenti i percorsi dellimmigrazione regolare». È quanto ha detto il sindaco di Roma Gianni Alemanno nel corso del convegno «Formare per non discriminare», organizzato da Confcommercio Roma, al quale hanno partecipato i ministri del Welfare, Lavoro e Salute e degli Esteri, Maurizio Sacconi e Franco Frattini.
«Ci vuole - ha proseguito Alemanno nel suo intervento - più formazione efficace e una capacità di avere un contatto tra domanda e offerta del lavoro». Alemanno ha sottolineato che «soprattutto bisogna evitare la disparità tra i diritti, perchè se gli immigrati hanno meno diritti dei lavoratori italiani poi rubano il posto di lavoro. Quindi ci vuole una parità tra i lavoratori immigrati e quelli italiani».
«Spesso - ha aggiunto il primo cittadino - laspirazione degli immigrati è quella di tornare nel loro Paese dorigine e quindi bisogna fare in modo che i nostri progetti servano a coloro che non vogliono diventare cittadini italiani e consentire loro di tornare in patria. E questo devono poterlo fare con una maggiore forza professionale ed economica di quando sono arrivati in Italia».
Dal canto suo, il presidente di Confcommercio Roma, Cesare Pambianchi si è spinto ancora più avanti: «Accertato che nel nostro Paese ci sono circa un milione di irregolari e che luniverso degli immigrati va ben oltre le migliaia di badanti e colf, chiediamo di riaprire i termini della sanatoria ed estenderla a quanti lavorano o possono lavorare nelle nostre aziende senza limitazioni di qualifiche, evitando unassurda discriminazione fra chi ha avuto la fortuna di trovare lavoro in una famiglia e chi in unimpresa».
Pambianchi ha sottolineato come lultima sanatoria effettuata dal governo, «ha riguardato la regolarizzazione delle badanti e ha escluso i lavoratori delle imprese». In questo senso, la sanatoria «è stata un atto di egoismo» nei confronti delle imprese che, tra laltro, «pagano costi elevatissimi in termini di lavoro».
Nel suo intervento, il «padrone di casa» ha più volte posto laccento sulla necessità di promuovere politiche e iniziative che servano a limitare drasticamente, se non a rimuovere del tutto, ogni possibile forma di discriminazione fra lavoratori immigrati. «Se vogliamo però tradurre la presenza dei lavoratori stranieri in risorse reali per i nostri comparti, il percorso di regolarizzazione - ha aggiunto Pambianchi - non si può prescindere da un percorso parallelo di orientamento e formazione, unica strada per accelerare il processo di integrazione e per evitare che la presenza e limpiego di lavoratori stranieri continui a suscitare atteggiamenti discriminatori».
Per il presidente di Confcommercio Roma «occorre elevare il livello formativo per scongiurare labbassamento della qualità del servizio, situazione questa che si sta verificando in maniera già molto ampia». Nel corso del suo intervento Pambianchi ha fatto riferimento in particolare a «una formazione di base che deve essere propedeutica al permesso di lavoro e soggiorno».
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