Contraffazione, nasce il pool di pm specializzato contro i «falsi»

Giro di vite della procura contro il mercato dei «tarocchi». Nel mirino dei magistrati la pirateria musicale, industriale e audiovisiva. De Corato: «Ottima iniziativa, solo negli ultimi due anni i sequestri amministrativi sono stati quesi 10mila»

Nuovo giro di vite in materia di contraffazione. Dopo che a luglio una nuova legge ha inasprito le sanzioni contro chi produce e commercializza merce contraffatta e che a ottobre il vice sindaco, Riccardo De Corato, ha dato mandato ai vigili di multarne gli acquirenti in corso Buenos Aires, la Procura ricostituisce un pool di magistrati specializzato contro questo tipo di reati che avrà alle proprie dipendenze una squadra di polizia giudiziaria. Lo ha deciso il procuratore della Repubblica, Manlio Minale, sollecitato prima da una circolare del Csm e poi dal procuratore aggiunto Nicola Cerrato, a capo del sesto dipartimento che già lotta contro la contraffazione di prodotti agroalimentari e farmaceutici. Nel mirino del pool ora ci sarà tutta la pirateria musicale, industriale e audiovisiva a difesa dei prodotti di marca e della proprietà intellettuale. Il contrasto alla pirateria nel campo dell'informatica, del resto, vede già da tempo impegnato il pubblico ministero Francesco Cajani. Il nuovo pool nasce sulle orme di quello istituito nel 1993 presso la procura-pretura e poi smantellato, che già all'epoca aveva conseguito risultati importanti. Le operazioni condotte dalla squadra di dieci vigili sotto il coordinamento di un ispettore di polizia e di tre magistrati avevano addirittura portato «il governo americano a rimuovere l'Italia dalla lista dei Paesi pericolosi sotto questo punto di vista e ad avviare una serie di contatti per parlare di queste problematiche», spiega Cerrato. La squadra aveva permesso di mettere a fuoco negli anni Novanta la possibilità dell'ingresso della camorra nell'affare dei prodotti piratati, il cui provento poteva essere riciclato nell'acquisto di sostanze stupefacenti. Addirittura un'inchiesta avviata a Milano e poi trasmessa per competenza in Abruzzo aveva scoperto che l'Ira, organizzazione terroristica irlandese, si finanziava facendo produrre in una fabbrica dell'Iri all'Aquila cd contraffati. Dopo lo smantellamento del pool, il 19 aprile 2007 il Csm con una delibera aveva invitato il procuratore a evitare la polverizzazione delle indagini sui fenomeni delle grandi contraffazioni, ricorda ancora Cerrato. E ora riprende con vigore a Milano questa attività di contrasto. I primi passi per rendere operativo il nuovo pool, che si occuperà di colpire i produttori o i grossi commercianti a metà tra i venditori di strada e le associazioni organizzate, sarà prendere contatti nei prossimi giorni con il vice sindaco, la Guardia di finanza, la Polizia locale e le Dogane per organizzare il lavoro. Poi in una riunione interna con i magistrati del proprio dipartimento, il procuratore aggiunto distribuirà compiti e specializzazioni. Cerrato, infine, saluta con favore anche la modifica della disciplina sanzionatoria amministrativa nei confronti del consumatore acquirente che «ha ridotto a un livello più realistico e proporzionata l'entità dell'ammendola portandola da 100 a 7mila euro in luogo dell'originaria da 500 a 10mila euro». In tal modo, prosegue, «le amministrazioni locali potranno intervenire in maniera più diffusa e incisiva, senza accampare alibi rigoristici che hanno portato a disattendere la disciplina precedente in materia». «Ringrazio il Procuratore della Repubblica, Manlio Minale, e il Procuratore aggiunto, Nicola Cerrato, perché la ricostituzione del pool specializzato anti-contraffazione va nella giusta direzione. Quella che il Comune di Milano persegue da tempo per contrastare un reato i cui risvolti in termini economici, di criminalità e sicurezza sono molteplici. Martedì prossimo, il 12 gennaio alle 10.30, mi incontrerò personalmente, insieme al Comandante della Polizia Municipale Tullio Mastrangelo, con il Procuratore Cerrato per parlare di questa importante iniziativa e del problema della contraffazione a Milano». Il vicesindaco e assessore alla Sicurezza Riccardo De Corato ricorda come «l'impegno dell'Amministrazione comunale e della Polizia Locale sul fronte della contraffazione è a 360 gradi e si può dire che abbia fatto scuola. Solo alcuni dati: negli ultimi due anni sono stati 9.350 i sequestri amministrativi, 4.470 i penali e 1.263 le persone denunciate. Per una stima di circa 500 mila articoli recuperati. Per non parlare della linea dura nei confronti di chi compra il "falso" che ha già portato la prima multa meno di un mese fa.

E sempre a dicembre il Comune di Milano, a ulteriore dimostrazione di una ferma volontà in questa battaglia, ha stanziato 200 mila euro per servizi mirati a contrasto dell'abusivismo e della contraffazione che si avvalgano di pattuglie miste di agenti delle forze dell'ordine».

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