Contro il mal di rating c’è la Borsa di New York

Negli Stati Uniti buoni rendimenti dai bond societari. Azioni: meglio evitare il fai-da-te e puntare sui fondi. Come investire dopo i declassamenti

Contro il mal di rating c’è la Borsa di New York

Il declassamento del rating (giudizio sull’affidabilità di un emittente a onorare i propri debiti) da parte di Standard&Poor’s di 9 Paesi europei, tra i quali Francia, Italia, Austria e Spagna, ha reso ancora più interessante una diversificazione del portafoglio finanziario per il 2012. In quest’ottica, la prima scelta, è quella di puntare sugli Stati Uniti.

ECONOMIA E BORSA UNICHE AL MONDO
La forza di attrazione dell’America deriva dalla sua solida economia. Un Paese che, sebbene stia tuttora soffrendo le conseguenze dei contraccolpi della bolla dei mutui subprime (che ha visto crollare i prezzi degli immobili), sta ritrovando slancio, come dimostra il tasso di disoccupazione che a dicembre è calato all’8,5% (il dato più contenuto dal 2009) e la crescita della produzione industriale che, a novembre, è salita del 3,9% su base annua. Per quest’anno, la crescita economica dovrebbe essere inferiore alle potenzialità di medio lungo termine (stimata dagli economisti tra il 2,5% e il 3% all’anno), ma comunque superiore sia all’area euro che al Giappone: per esempio, secondo gli esperti di Goldman Sachs, l’economia a stelle e strisce dovrebbe crescere dell’1,7% quest’anno e del 2,2% nel 2013, mentre il Giappone non dovrebbe andare oltre l’1,5% sia nel 2012 che l’anno prossimo, e l’Eurozona scendere dello 0,8% quest’anno e riprendersi dello 0,7% il prossimo.

FORZA DEL DOLLARO E DELLE CORPORATION
In questo scenario, dovrebbe continuare il processo di rafforzamento del dollaro rispetto all’euro. Per gli esperti di Morgan Stanley, il tasso di cambio euro-dollaro dovrebbe attestarsi a quota 1,23 a fine giugno 2012 per scendere ulteriormente a 1,20 a fine dicembre: tradotto in pratica significa, rispetto al cambio pari a 1,29 di venerdì 20 gennaio, una rivalutazione potenziale del biglietto verde del 7% circa. Ma al di là del possibile rafforzamento della valuta americana, sono le società Usa a essere molto attraenti per gli investitori.
Dalla crisi del 2008, seguente al fallimento della banca d’affari Lehman Brothers, tutte le imprese americane hanno rapidamente razionalizzato l’offerta, rafforzato il capitale, diminuito l’esposizione verso le banche, incrementato l’esposizione sui mercati internazionali e, in particolare, verso quelli emergenti. Il risultato è che, oggi, le società industriali Usa sono molto più solide di quattro anni fa e, come non avveniva dagli anni Cinquanta, ricche di disponibilità liquide. Per l’investitore italiano, puntare sulle emisìsioni obbligazionarie di società Usa solide rappresenta, quindi, una doppia opportunità: posizionarsi sul dollaro, diversificando il rischio valutario, e puntare sulla qualità del credito dei corporate bond americani. Tra le società che coniugano buoni rendimenti e solidità patrimoniale figurano At&t, General Electric, Goldman Sachs, JpMorgan Chase, Pfizer, Philip Morris, Ibm i cui titoli, con scadenza entro i 10 anni, rendono tra il 3% e il 5% lordo annuo.
Il consiglio che diamo, tuttavia, resta quello di investire tramite un buon fondo obbligazionario corporate bond Usa che, anche con piccole somme (bastano anche meno di 1.000 euro), consente di diversificare il rischio in oltre 100 emittenti.

IL LISTINO PER CHI OSA DI PIÙ
Per l’investitore che intende correre maggiori rischi per puntare a un rendimento più elevato, c’è poi Wall Street. Il listino azionario Usa resta il più importante a livello internazionale sia per qualità delle società quotate, sia per l’ampia offerta di tipologia di titoli: in alcuni settori, quali per esempio, la tecnologia, la farmaceutica, la biotecnologia, la varietà della scelta dei titoli è unica al mondo. Anche in questo caso, però, il consiglio degli specialisti è di evitare il fai-da-te e di investire tramite un buon fondo azionario America o un etf specializzato sull’indice S&P500 per diluire i pericoli.

Al contrario, coloro che accettano di rischiare molto di più per massimizzare il potenziale guadagno, le opportunità migliori potrebbero essere rappresentate dai titoli Apple, Google, Caterpillar e Microsoft e, tenendo conto anche del dividendo generoso, Chevron, General Electric, Pfizer, Procter&Gamble e Johnson&Johnson, McDonalds e Wal Mart.

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