(...) partecipando a una manifestazione sul tema del lavoro». Nonostante i tre appuntamenti di ieri nella nostra regione (Sestri Ponente, e poco dopo Sestri Levante e Sarzana), Bersani delude con una semplice frase quanti si erano quasi inorgogliti per la presenza sotto la Lanterna del candidato più quotato alle primarie, e afferra con noncuranza il microfono per arringare una platea di pensionati e passanti, più incuriositi che convinti, e costantemente tentati dallo struscio pomeridiano in via Sestri.
Dopo una breve introduzione di Lorenzo Basso, giovane candidato regionale oggi in sfida con Cofferati e Pasero (rispettivamente in lista con Franceschini e Marino), Bersani racconta in trenta minuti il suo programma alternativo, senza risparmiare neanche i compagni di partito. Lo slogan della franceschiniana Serracchiani «semplicemente democratici» è quindi bollato con una lunga perifrasi come «vuoto»; per liquidare l'ex sindaco di Bologna basta un caustico «non si può fare la politica solo nei weekend», mentre l'ottimismo di Berlusconi diventa «un sole in tasca» da spegnere nel nome della cupezza delle tasse. E sì, perché Bersani vuole rilanciare in piazza Baracca l'idea che «le tasse sono una cosa bellissima», e lo fa tra le righe parlando di manovre anticrisi, di liberalizzazioni, di solidarietà e di soldi che vanno messi nel posto giusto. In chiusura neanche una parola per Genova e per la Liguria, ma solo un appello ad andare a votare numerosi (e a versare l'obolo di rito).
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