«Così il governo tiene in piedi la domanda»

nostro inviato a Cernobbio (Co)

«Il nostro giudizio è sicuramente positivo perché conferma che nella strategia di risposta alla crisi, il governo dà particolare risalto agli strumenti di protezione. Specie per quei soggetti che si trovano purtroppo esposti alla perdita del posto di lavoro».
Sarà anche merito di un sole quasi già primaverile, che scaldando l’aria induce quantomeno a un cauto ottimismo. Sta di fatto che non ha dubbi, Carlo Sangalli, presidente della Confcommercio, nel giudicare le mosse anti crisi del governo. Approvazione che comprende le misure a sostegno dei lavoratori precari approvate proprio ieri dal Consiglio dei ministri. Misure che portano dal 10 al 20% l’indennità una tantum in caso di perdita del posto di lavoro e velocizzano le procedure per la concessione ed erogazione degli ammortizzatori sociali.
Su questa difesa dei più deboli ha insistito del resto anche lei, presidente, nella sua relazione di apertura del decimo Forum Confcommercio di Villa d’Este.
«Insistenza che per noi non è comunque una novità. Direi che questo è un tasto sul quale abbiamo sempre battuto, ovvero sulla necessità di potenziare la risposta proprio nei confronti dei soggetti che sono più a rischio. In particolare in un momento di crisi».
Anche perché Confcommercio, rappresentando il mondo del consumo, ha nel suo Dna l’interesse a una platea di consumatori che sia la più ampia possibile...
«Diciamo che questa operazione unisce un giusto significato sociale a un importante risvolto di carattere economico. È insomma una manovra che sostenendo da un lato la capacità di reddito dei cittadini, conseguentemente dall’altro aiuta la domanda».
Detto della parte monetaria del pacchetto, cos’altro trova di apprezzabile in queste norme?
«Senza dubbio la conferma della volontà di mantenere saldo il rapporto con il mondo del lavoro anche per coloro che dovessero trovare la propria occupazione. Non a caso mi risulta che il provvedimento sia stato integrato con la previsione che anche questi soggetti possano accettare e svolgere attività occasionali fino a 3mila euro senza per questo dover rinunciare all’indennità».
Insomma, una conferma della strategia di rafforzamento dei cosiddetti ammortizzatori sociali?
«E insieme, una conferma della strategia del ministro Sacconi che si concentra sull’ampliamento della società attiva, affinché nei frangenti della crisi anche questi soggetti possano mantenere saldo il rapporto con il mondo del lavoro. Non a caso si prevede anche il rafforzamento del diritto-dovere di prendere parte ad attività di tipo formativo».
Per sintetizzare, insomma, la migliore protezione sociale starebbe nel lavoro e nella capacità di generare reddito?
«Certo, per questo apprezziamo la strategia del governo in difesa di alcuni concetti fondamentali...»
Quanti e quali? Almeno i principali.
«Direi tre: controllo sui rapporti banca-impresa, attenzione al capitale umano e infine spinta agli investimenti infrastrutturali.

Naturalmente, accanto a questo, come Confcommercio abbiamo anche cercato di delinerare i contorni di una proposta che senza scassare i conti pubblici, ma muovendosi in un quadro di compatibilità, possa attivare la leva fiscale come utile strumento per sostenere i consumi delle famiglie. E dunque per reagire alla crisi».

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