Cossiga: "Ogni volta che in giro c’è una fregnaccia dietro c’è Di Pietro"

L'ex presidente della Repubblica: «Il Cavaliere fa bene a tenere i suoi fatti privati fuori dal Parlamento. Al massimo ci mandi Bonaiuti»

Cossiga: "Ogni volta che in giro c’è una fregnaccia dietro c’è Di Pietro"

Presidente emerito Francesco Cossiga, Scalfaro vorrebbe Berlusconi in Parlamento a cospargersi il capo di cenere sulle sue vicende private...
«Scalfaro è un cattolico di strettissima osservanza. Rigido lo è sempre stato, fa parte del suo temperamento. Quindi si può comprendere la condanna... Fin dall’inizio ha sempre accusato Berlusconi di una sorta di “invasione di campo” nella politica nazionale».
Scalfaro ritiene che, se il Parlamento chiama, un uomo di Stato abbia il dovere di rispondere presentandosi in aula.
«Un dovere esiste, se si tratta di affari di Stato. Non c’è alcun obbligo di andare in Parlamento per parlare di fatti privati».
Berlusconi però ne ha parlato addirittura in tv.
«Il Parlamento è un’altra cosa. Al massimo si può pensare che il premier ci mandi un uomo benvoluto da tutti, come Paolino Bonaiuti, a spiegare che quella in oggetto non è materia di discussione... ».
Nonostante nell’affaire si sia parlato anche della questione dei voli di Stato, utilizzati dagli ospiti di Berlusconi?
«Per questa vicenda la denuncia è già archiviata, lo Stato non ci ha rimesso un euro».
C’è chi ha sostenuto che ci sia stato un danno per l’erario.
«Questo qualcuno è Tonino Di Pietro: quando ci sono fregnacce in giro, di solito sono le sue. Ha sostenuto che la presenza di qualche passeggero in più comportasse un maggior consumo di kerosene...».
Forse sarebbe stato meglio mantenere la direttiva di Prodi che restrinse il numero degli aventi diritto.
«Per carità, quella direttiva fu fatta in modo confuso, dettata dalla fifa di Prodi per quella vicenda del volo di Mastella e Rutelli all’autodromo di Monza... Da allora io non ho più usato voli di Stato, per scongiurare che qualche interpretazione di comodo facesse correre rischi all’ufficio dei voli della presidenza del Consiglio o al comandante del 31° stormo».
Bene, e quali aerei usa?
«Qualche volta ho usato quelli di Berlusconi, a pagamento s’intende. Oppure quelli di Toto... D’altronde, su altre linee non mi lasciano volare, mi è proibito. Senza contare che, con gli uomini della scorta, costerebbe un botto».
Scalfaro s’è detto fervido ammiratore dello stile di Obama... Ma in fatto di morale, poi, i presidenti Usa non sono proprio questo grande esempio.
«S’è parlato fino alla noia del parallelo con il caso Clinton. Ma Clinton fu messo sotto accusa non per la relazione con la Lewinsky, quanto per le menzogne che aveva detto... in tv, non certo al Congresso».
Berlusconi non corre rischi.
«Berlusconi sta zitto da tempo, e come sa approvo pienamente questa scelta».
Scalfaro lamenta la frequentazione con certe signore che, dice, sono «spesso destinatarie di chi fa spionaggio in casa nostra».
«Non comprendo a quelli servizi si riferisce: quelli interni o quelli esteri? Perché per quelli esteri resto dell’opinione che l’Italia sia un Paese nel quale non c’è nulla da spiare».
E per quelli interni?
«Il complottismo è una delle malattie del Paese... Ma che le donne vengano utilizzate dai servizi è vero, il Kgb le addestrava in proprio».
Torniamo al desiderio di Scalfaro: vedere Berlusconi che «si cosparge il capo con un pizzico di cenere».
«È coerente con se stesso, con la sua storia di cattolico».
La Chiesa è estranea a queste sollecitazioni?
«Occorre distinguere tra due atteggiamenti difformi: quello della Santa sede e quello della Chiesa d’Italia. Teniamo presente che adesso c’è in gioco il testamento biologico, e se fosse per il Pd e i suoi cattolici non adulti, anzi infanti... Se non ci fosse in Parlamento la massa d’urto del Pdl passerebbe pure l’eutanasia... ».
La realpolitik non guasta.
«Figuriamoci... Tenga presente che in Germania fino agli anni Trenta la Santa sede intratteneva rapporti con ogni singolo Land, il concordato fu firmato con Hitler... La Chiesa, insomma, segue il suo magistero e cerca di far rispettare i propri principi, lasciando ai peccatori la propria responsabilità».
A proposito di peccatori, è un peccato che il Pd non faccia iscrivere Grillo. Si dimostra così un Partito Non Democratico, come dice, appunto, Grillo.
«Vero. Un partito si difende con la propria autorevolezza, non con i divieti».
Dietro di lui c’è Di Pietro?
«Non credo che a Grillo manchi la capacità... Anzi, è molto più bravo di Di Pietro, e poi non fa errori di grammatica».
Il presidente Ciampi s’è schierato con Bersani.
«Non mi sorprende, personalmente lui è un cattolico, ma in gioventù fu del Partito d’azione e ha simpatie per la sinistra».
Lei chi sosterebbe?
«L’altra volta, alle primarie, votai per Enrico Letta, che è anche un mezzo sardo, visto che sua madre è di Porto Torres. Lui è un sussincu d’scogliu... ».
Che vuol dire?
«I sussinchi sono gli abitanti di Sorso, un paese noto per l’eccentricità dei suoi abitanti, intelligenti e un po’ matti. Il mare della vicina Porto Torres è pieno di scogli... Ecco perché Letta è sussincu d’scogliu... ».
Quindi farebbe un pensierino per il dalemiano Bersani, sostenuto da Letta?
«No, se fosse sceso in campo D’Alema, forse l’avrei votato.

Ma come non votare il mio collega di partito, il giovane democristiano Franceschini? Penso che Follini voti per lui... E Casini, se votasse, lo stesso».
Magari, se ci fosse stato in lizza anche Uòlter...
«No, direi sì a Dario. Ma senza rimpianti per Uòlt».

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