Costa Brava on the road: mare e storia sui sentieri del Mediterraneo

Spiagge, scogliere e porticcioli talmente belli da diventare schizzi, parole e musiche d'autore. A firmarle ieri Picasso, Matisse e García Lorca, oggi i Pink Floyd, conquistati gli uni e gli altri dai vertici del triangolo daliniano di Cadaqués, Figueres, Púbol, e da tutti i borghi che scorrono nel tratto più a nord della Costa Brava. Uno dietro l'altro sfilano con le loro case bianche a picco sul Mediterraneo, disegnando, tra curve, baie e bandiere blu, la tappa più affascinante del Cammino della Ronda GR 92, nome in codice di Gran Raccordo costiero. Aperto e battuto dalle sentinelle spagnole per avvistare pirati e contrabbandieri, questo percorso sfiora i Pirenei, tocca Port Bou e da qui corre sul mare fino a Blanes, meta balneare a un'ora da Barcellona. Lungo il tragitto parte un viaggio on the road, inizia una vacanza «brava» nel senso spagnolo del termine. Selvaggia, semplice e carica come il carattere della gente e il sapore della cucina catalana. Che stuzzica e conquista offrendo non solo notti «brave», questa volta nel senso italiano del termine, paella e sangria, forse Gaudì, di certo musica e chiringuiti in spiaggia. Sui sentieri del GR92, sempre ben indicati e accessibili a tutti, si passeggia, pedala, pratica nordic walking - tormentone estivo che prevede bastoncini simili a racchette da sci in mano, scarpe da trekking ai piedi per gite di gruppo -, esplorando mete di mare e di montagna. Sventola nel golfo tra Llancà e Port de la Selv la fierezza catalana e si accende sui fondali, dove specie rare e protette, come il corallo rosso, brillano sotto gli occhi di chi d'estate vive sott'acqua. Per loro e per chi ama kayac e surf questo è un paradiso marino. Poco più giù, nel parco di Cap de Creus, lo diventa anche sulla terra ferma, colorata prima di verde e arancio con papaveri e pini marittimi; e poi di giallo e grigio con arbusti, rocce e sentieri. Ma anche testimonianze risalenti all'Età del bronzo, come il dolmen di Taballera, resti di città greco-romane, castelli e conventi tipo il complesso de La Sierra de Rodes.

Diversi, ma altrettanto suggestivi gli scenari offerti da Begur, Llafranc, Palafrugell e anche Lloret de Mar che, contro ogni aspettativa legata alla schiera di eco-mostri alberghieri costruiti nel centro, stupisce pochi passi più in là, nelle calette di Fanals e Boadella. Due vere sorprese. Info: Ente del turismo della Catologna: www.catalunya.com; Ufficio spagnolo del turismo: www.spain.info/it; tel. 199906082

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