Crescono gli agrituristi per caso in cerca di relax e prezzi convenienti

Gli italiani scelgono sempre di più l'agriturismo. Le ragioni? Aria pura, buona cucina, tranquillità e contatto con la natura. «Ogni agriturismo è una vetrina di quanto di meglio sa produrre l'agroalimentare italiano», dice il ministro dell'Agricoltura, Luca Zaia.

Costi contenuti rispetto ad alberghi e resort . Certezza di aria pulita, cibo genuino, contatto con la natura e tanta tranquillità con ritmi rilassanti, lontanissimi dallo stress cittadino. Ecco gli ingredienti che inducono gli italiani a scegliere con sempre maggiore frequenza la vacanza in campagna. La buona notizia per gli agriturismi arriva da Arezzo, dove è in corso AgrieTour, il Salone nazionale dell'agriturismo. Qui l'Ismea (Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare)ha presentato una ricerca sul settore analizzando la domanda da un punto di vista qualitativo e quantitativo.
Quello dell'agriturismo è un settore sempre più importante come sottolinea il ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali, Luca Zaia. «É indispensabile arrivare quanto prima, per il comparto agrituristico, all'individuazione di criteri di classificazione unitari sul territorio nazionale. -dice il ministro-Soltanto così si potrà procedere all'attuazione di un programma di promozione del settore che miri tanto al mercato italiano quanto a quello estero». Zaia osserva che «sono ormai quasi 20 mila gli agriturismi in Italia e di questi, circa la metà fanno ristorazione. Ogni agriturismo è certamente una piccola grande vetrina per quanto di meglio sa produrre l'agroalimentare italiano».
L'indagine dell'Ismea, svolta su un campione di duemila intervistati tra Roma e Milano, mette in luce i diversi aspetti che vengono ritenuti indispensabili dai consumatori per caratterizzare una autentica struttura di agriturismo. Ovviamente la struttura deve essere immersa nel verde e nella natura, in una zona piacevole e tranquilla. Sono più gradite le strutture che conservano la rusticità della campagna e non quelle con eccessivi riadattamenti. Inoltre è fondamentale che venga offerta la possibilità di partecipare alla vita agricola dell'azienda.
L'indagine rivela che il 31 per cento degli italiani ha pernottato almeno una volta, nel corso della vita, in una struttura agrituristica. Sono prevalentemente le famiglie con bambini e adolescenti a preferire questo tipo di vacanza. Ma chi è che invece non ha mai passato neppure una notte in un agriturismo? Non ci sono ragioni di ostilità ma più che altro mancanza di occasioni e soprattutto si preferiscono altri tipi di vacanza. In riferimento all'ultimo soggiorno effettuato, il numero di notti trascorse si colloca intorno a 2,9. Si riscontra una forte prevalenza di visite brevi, più brevi rispetto a quanto si vorrebbe fare. La durata ideale è infatti di poco inferiore a 5 notti.
Internet rimane il punto di forza tra i canali di commercializzazione utilizzati dalle strutture agrituristiche: più di 8 su 10 infatti garantiscono ai propri clienti la prenotazione online e il dato secondo il quale oltre la metà della clientela prenota la vacanza tramite il web dimostra l'efficienza di questo canale. Nei primi tre mesi del 2009 la percentuale delle prenotazione online è del 47,2 per cento per salire al 48,1 nel secondo e raggiungere infine il 50,2 nel terzo. Risultati confortanti anche per il gradimento. Meno del 3 degli intervistati, infatti, si è dichiarato insoddisfatto, e un 16 si è detto mediamente soddisfatto. La maggioranza, ovvero l'80 per cento si dichiara abbastanza soddisfatto o molto soddisfatto. Tra i requisiti fondamentali per la scelta della struttura un dato curioso: il 65 per cento egli agrituristi chiede se c'è copertura per i cellulari. Fondamentali la tv e la piscina. Anche i servizi relativi all'area benessere hanno fatto rilevare un 38 per cento di pareri positivi.
Quello dell'Agriturismo è un settore finanziato anche con le risorse dell'Unione Europea.

Dal 2000 al 2006 sono stati erogati a questo scopo oltre 480 milioni di euro, mentre nell'ambito dei Programmi di Sviluppo Rurale sono programmati investimenti per circa 706 milioni di euro per il periodo 2007- 2013.

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