Addio al divo francese Alain Delon

Il cinema francese piange la scomparsa di Alain Delon, il suo attore più bello e più rappresentativo

Addio al divo francese Alain Delon

Alain Delon, il bello del cinema francese, è deceduto oggi all’età di 88 anni. L’attore aveva annunciato il ritiro dalle scene nel 2017 dopo l’uscita del suo ultimo film in cui recitava accanto a Juliette Binoche.

L'infanzia difficile di Alain Delon

Delon nasce l’8 novembre 1935 a Sceaux, Ile-de-France, un sobborgo di Parigi, da genitori che divorziano quando lui ha appena 4 anni. Dagli 8 ai 14 anni gira vari collegi e, poi, va a vivere con la madre e il patrigno, agente di custodia di un carcere. L’infanzia difficile e il carattere turbolento lo portano ad abbandonare gli studi, dopo essere stato espulso da una scuola cattolica. A 17 anni si arruola nella marina francese e viene spedito in Indocina ma nel 1956 è congedato con disonore. Più tardi rivelerà che di quei 4 anni trascorsi nell’ esercito ben 11 mesi li passò in carcere per indisciplina. Tornato in Francia passa da un lavoro umile a un altro nei quartieri più malfamati e finisce persino a vivere a Montmartre come un bohemien.

Gli esordi nel cinema

A salvarlo dalla vita di strada è l’attore Jean-Claude Brialy che gli consiglia di intraprendere la carriera cinematografica. Nel 1958, dopo essere stato notato al Festival di Cannes, Delon esordisce con il film Godot diretto da Yves Allegret e, nello stesso anno, recita sia con il suo “rivale” Jean-Paul Belmondo sia con Romy Schneider, attrice con cui avrà una relazione sentimentale durata 5 anni. Il successo internazionale arriva nel 1960 con Delitto in pieno sole, diretto da René Clément e tratto da un romanzo di Patricia Highsmith. Luchino Visconti rimane colpito dal suo aspetto fisico e lo sceglie per il film Rocco e i suoi fratelli. Michelangelo Antonioni, invece, nel 1961, lo vuole in coppia con Monica Vitti per L'eclisse e due anni dopo recitare di nuovo per Visconti ne Il Gattopardo, interpretando il ruolo del principe Tancredi di Falconieri. Il film vince la Palma d'oro al Festival di Cannes e Delon ottiene una nomination ai Golden Globe come miglior attore debuttante. "Ero giovane, un attore quasi debuttante, mi sono reso conto soltanto più tardi di quanto siano stati importanti per la mia carriera gli incontri con Visconti e con Antonioni per L'eclisse", ricorderà più volte nel corso della sua carriera.

In patria Delon sbanca il botteghino con pellicole incentrate sulla criminalità come Colpo grosso al Casinò in cui decide di recitare gratis pur di lavorare con Jean Gabin. Nel 1964 sposa l'attrice Francine Canovas con la quale ha un figlio, Anthony Delon, e da cui divorzia dopo 4 anni. Nel 1966 recita per Hollywood in film come Né onore né gloria insieme ad Anthony Quinn e Texas oltre il fiume accanto a Dean Martin. Oltreoceano, però, Delon non ha la stessa fortuna che ottiene in Europa con film come Frank Costello faccia d'angelo e Il clan dei Siciliani. Per il film La Piscina del 1969 si rifiuta di recitare insieme a Monica Vitti e pretende di avere Romy Schneider come sua partner femminile. Durante le riprese di Addio Jeff! conosce l'attrice Mireille Darc, con la quale ha una relazione che termina nel '82. Nello stesso anno la sua immagine viene solo parzialmente scalfita dal misterioso omicidio della sua guardia del corpo dato che il pubblico continua ad apprezzare i suoi film. Borsalino del 1970, interpretato in coppia con Jean-Paul Belmondo, è un successo con oltre 35 milioni di euro incassati. Quattro anni dopo Delon produce un sequel, Borsalino & Co. ma non raggiunge il successo del primo film, mentre la vittoria del David di Donatello era arrivata nel 1972.

Il declino della sua carriera

Gli anni ’80, nonostante la vittoria del premio Cesar come miglior attore nel film Notre histoire, segnano una serie di fallimenti per Delon che, nel 1997, decide di abbandonare il cinema nonostante due anni prima avesse ricevuto l’Orso d'Oro alla carriera al Festival di Berlino. Tornerà sul grande schermo solo nel 2008 per interpretare Giulio Cesare in Asterix alle Olimpiadi dove reciterà accanto a Gérard Depardieu. L’ultima apparizione cinematografica di Delon risale, però, al 2017 in cui recita accanto a Juliette Binoche. “Ho l’età che ho. Ho fatto la carriera che ho fatto. Ora voglio chiudere il cerchio. Organizzando incontri di boxe, ho visto uomini che si sono pentiti di aver fatto un combattimento di troppo. Per me non ce sarà uno di troppo”, sono state le sue parole per spiegare il suo ritorno al cinema.

La polemica sul matrimonio omosessuale

Gli anni 2000, dal punto di vista professionale, vedono un ritrovato successo con le miniserie poliziesche tivù Fabio Montale e Frank Riva ma Delon fa parlare di sé anche per le sue posizioni politiche. Da sempre schierato a destra, vicino talvolta ai gollisti talvolta ai lepenisti, quando il governo del socialista Francois Hollande approva la legge per il matrimonio omosessuale, Delon rilascia in diretta tivù una dichiarazione in cui afferma che l’omosessualità è “contro natura”. “Mi dispiace dirlo ma – spiega - non esistono più differenze, non c'è più rispetto. Non ho niente contro i gay che si mettono insieme, ma noi uomini siamo fatti per amare le donne”. Nel luglio 2020 l'attore spiazza tutti appoggiando l'elezione dell'ecologista Michéle Rubirola a sindaco di Marsiglia che torna in mano alla sinistra dopo 25 anni.

Gli ultimi anni di vita e la depressione

Gli ultimi anni della sua vita, però, sono segnati soprattutto dalla malattia: la depressione."Non ho paura della vecchiaia, è l'infermità che mi spaventa, l'impotenza. Mai mi mostrerò al mio pubblico devastato nel fisico e abbrutito dalla malattia", spiegò parlando delle complicazioni sopraggiunte dopo un intervento al trigemino. A complicare la sua situazione ci si mette anche la fine del matrimonio con la modella olandese Rosalie van Breemen che aveva sposato nel 1988 e dalla quale ha avuto due figli. “È noto che ho vissuto male gli ultimi tre anni. Ho una passione per i miei due figli, li ho attesi per troppo tempo, li ho avuti tardissimo; questa separazione mi ha distrutto e il fatto di averli un fine settimana su due mi uccide". "Ecco a settant'anni anni sono a questo punto. E allora, quel che è certo è che non lascerò che sia Dio a scegliere il giorno della mia morte”, disse nel corso di un’intervista parlando del suo desiderio di suicidarsi. Per i suoi 80 anni l’ex compagna Mirelle Darc dichiarò:“Alain vive in una solitudine profonda nel suo mondo. Quel malessere l’ha sempre avuto dentro di sé. Ma non si lamenta: ha voglia di vivere così. Gli dà pace”. Delon, alla morte della Darc, dichiara: “Preferisco avere l'età che ho invece che avere 40 anni. Così non dovrò vivere troppi anni senza di lei, soffrendo. Lei, almeno, non soffre più. Riposa". E ancora: "Senza di lei, anch'io posso andarmene".

Nella primavera del 2019 riceve la Palma d'oro alla carriera al Festival di Cannes, mentre nell'agosto dello stesso anno viene colpito da un ictus e subito operato per un'emorragia celebrale. Nel 2022 rilascia una dichiarazione choc a favore dell'eutanasia:“Da una certa età, da un certo momento, si ha il diritto di andarsene tranquillamente, senza passare per ospedali, iniezioni e così via”, dice alla tivù svizzera.

Un anno dopo i suoi tre figli denunciano la sua compagna Hiromi Rollin per “violenze fisiche e psicologiche” e “sequestro di persona vulnerabile”, la quale accusa loro di “tentato omicidio volontario” perché non avrebbero fatto ricoverare subito il padre a cui era stato diagnosticato un “linfoma ad evoluzione lenta”. Delon, sempre più depresso, muore così il 18 agosto 2024 all'età di 88 anni.

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