Nove avvisi di garanzia ad altrettanti tra funzionari e dirigenti di ditte di montaggio: è il primo passo della magistratura dopo la tragedia del crollo del palco di Jovanotti, in cui lunedì scorso a Trieste è morto uno studente operaio, Francesco Pinna, di 20 anni, e altri lavoratori sono rimasti feriti. Mentre la Squadra mobile della Questura ha già sentito i testimoni dell'incidente e i responsabili di varie ditte e società.
Le ditte i cui dirigenti e funzionari hanno ricevuto gli avvisi sarebbero quelle coinvolte a vario titolo nella realizzazione del palco sul quale Jovanotti avrebbe dovuto esibirsi e che invece, per ragioni che dovranno essere accertate, è crollato schiacciando il ragazzo ed altri operai. Non è escluso che il numero degli avvisi possa aumentare, ma intanto da ambienti giudiziari viene sottolineato che il provvedimento è finalizzato a garantire il diritto alla difesa degli indagati e a consentire la nomina di periti e consulenti. Quei periti e consulenti che dovranno appurare le cause del crollo.
Gli incarichi dovrebbero essere disposti entro la settimana prossima, probabilmente già lunedì. Il fascicolo giudiziario nella procura retta da Michele Dalla Costa è aperto per omicidio colposo, disastro colposo, lesioni e per sospetto di violazione della normativa antinfortunistica. Titolare dell'inchiesta è il pm Matteo Tripani.
Intanto migliorano le condizioni dei feriti. Dopo i giovani operai dimessi nei giorni scorsi, anche il ferito più grave dell'incidente del PalaTrieste ha lasciato il reparto di rianimazione ed è ricoverato in ortopedia, all'ospedale di Cattinara. Le sue condizioni sono in netto miglioramento dopo un intervento agli arti inferiori.
Il medico legale Fulvio Costantinides ha anche effettuato gli esami autoptici sul corpo di Francesco Pinna. «Bastava dare un'occhiata al corpo della vittima per rendersi conto di come sia morta», ha spiegato. Confermata quindi l'ipotesi dello schiacciamento come causa del decesso, verosimilmente dovuto al crollo di un motore di 200 chili che sosteneva l'impalcatura detta «ground support», affittata appositamente per il concerto di Trieste.
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