Ciro Grillo, in aula il fratello. L'ex fidanzato di Silvia non si presenta

La nuova udienza del processo per violenza sessuale di gruppo a carico di Ciro Grillo e dei suoi tre amici genovesi. In aula il fratellastro di Ciro Grillo

Ciro Grillo, in aula il fratello. L'ex fidanzato di Silvia non si presenta
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Si è conclusa nel pomeriggio la nuova udienza del processo a carico di Ciro Grillo, figlio del fondatore del Movimento 5 Stelle, Beppe Grillo, e dei suoi tre amici genovesi, Edoardo Capitta, Vittorio Lauria e Francesco Corsiglia, accusati di violenza sessuale di gruppo nei confronti di una studentessa italo norvegese, Silvia (nome di fantasia), che sarebbe avvenuta nella notte tra il 16 e il 17 luglio del 2019 in Costa Smeralda. Oggi è stato sentito il fratellastro di Ciro, Matteo Scarnecchia, figlio della moglie di Beppe, Parvik Tadjik, e del primo marito, l'ex calciatore Roberto Scarnecchia. Mentre non si è presentato in aula l'ex fidanzato di Silvia, David Enrique Bye Obando, anche lui convocato dalla difesa per questa mattina al Tribunale di Tempio Pausania.

La testimonianza del fratello di Ciro Grillo

Salito sul banco dei testimoni, Matteo Scarnecchia ha raccontato la sua versione. La notte del 16 luglio si trovava al Billionaire assieme al fratello e ai suoi amici. Nel corso dell'audizione il giovane ha ricostruito la serata, riferendo cosa e quanto avessero bevuto i ragazzi e dichiarando di aver girato lui stesso il video che immortalerebbe Silvia mentre si protende verso Ciro Grillo per dargli un bacio. Una testimonianza che legali dei quattro imputati ritengono rilevante per valutare la credibilità del racconto fornito dalla presunta vittima.

Assente l'ex di Silvia

Non era in aula, invece, David Enrique Bye Obando, l'ex fidanzato di Silvia. Nel 2020 la studentessa lo accusò di aver abusato di lei in un campeggio in Norvegia nel maggio del 2018. Episodio che il giovane ha sempre negato, sostenendo che l'allora fidanzata si sarebbe anche scusata con lui, davanti agli amici, per le accuse rivoltegli. A raccontare l'episodio era stata proprio la ragazza durante l'interrogatorio davanti ai magistrati sardi, subito dopo aver denunciato Ciro Grillo e gli amici. Stando a quanto apprende Repubblica, il giovane non si sarebbe presentato all'udienza per questioni di ordine tecnico. Pare, infatti, che a Tempio Pausania non siano mai arrivate le ricevute di consegna delle raccomandate inviate al ragazzo e nemmeno le telefonate avrebbero avuto esito positivo. Obando è considerato un teste fondamentale in quanto, secondo gli avvocati dei quattro imputati, la sua testimonianza minerebbe la credibilità della presunta vittima.

L'inchiesta

I fatti contestati ai quattro imputati risalgono alla notte tra il 16 e il 17 luglio 2019 e si sarebbero verificati nella residenza estiva della famiglia Grillo in Costa Smeralda (Sardegna). Silvia e l’amica Roberta (anche lei parte civile nel processo) avevano conosciuto Ciro Grillo e gli amici genovesi in un noto locale dell'isola. Al termine della serata, durante la quale erano stati consumati diversi drink, le due studentesse avevano seguito la comitiva di ragazzi nell'appartamento a Cala di Volpe.

Su quanto accaduto nelle ore successive ci sono due versioni discordanti. Silvia sostiene che i ragazzi l'avrebbero costretta a bere e di essere stata violentata più di una volta. Gli imputati respingono le accuse, ritenendo che la studentessa fosse consenziente.

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