Eredità Gucci, a processo l’ex compagna di cella di Patrizia Reggiani

Rinvio a giudizio per quattro persone: accuse a vario titolo di circonvenzione di incapace aggravata, furto, peculato e corruzione per l'esercizio della funzione. Per Marco Riva è stato dichiarato il non luogo a procedere perché il “fatto non costituisce reato”

Eredità Gucci, a processo l’ex compagna di cella di Patrizia Reggiani
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Importanti sviluppi sull’eredità di Patrizia Reggiani. L’ex compagna di cella e assistente Loredana Canò è stata mandata a processo per la gestione del patrimonio milionario lasciato a Lady Gucci dalla madre Silvana Barbieri. Insieme alla donna, rinviati a giudizio il consulente finanziario Marco Chiesa e i commercialisti Mario Wiel Marin e Marco Moroni. Per Marco Riva è l'unico dei sei imputati nei confronti del quale è stato dichiarato il non luogo a procedere perché il "fatto non costituisce reato". Assolto nel merito, invece, il legale Maurizio Giani, che veniva nominato prima procuratore generale e poi esecutore testamentario da Barbieri.

Secondo quanto ricostruito dall’accusa, gli imputati avrebbero approfittato dello stato di fragilità psichica della Reggiani per "fare la guerra alle figlie" e mettere le mani sui beni dell’eredità. Oltre alla distrazione del patrimonio, riflettori accesi sulla sottoscrizione di un’assicurazione sulla vita da 6,6 milioni di euro e su un pagamento per fare rilasciare un’intervista a Lady Gucci - condannata a 26 anni come mandante dell’omicidio del marito Maurizio Gucci - a una televisione. Le accuse a vario titolo sono circonvenzione di incapace aggravata, furto, peculato e corruzione per l'esercizio della funzione.

Secondo quanto appurato dalle autorità, la Canò si sarebbe addirittura trasferita nell’abitazione della Reggiani per tenere sotto controllo i rapporti con l’esterno: entrando nel dettagli per "rispondere al telefono o alle mail al posto suo, registrare di nascosto le conversazioni, predisporre copioni che Reggiani leggeva negli incontri con gli estranei e ad esempio con il giudice tutelare, farsi delegare a operare sui

conti e nelle assemblee societarie". Tra le accuse, inoltre, un furto di gioielli - due anelli, un braccialetto e una collana - perpetrato a casa di Lady Gucci nel 2017 e l'appropriazione della somma di 15 mila euro.

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