“Stipendi sotto la soglia di povertà”. Mondialpol commissariata per caporalato

Nominato un amministratore giudiziario che bonificherà le condizioni di lavoro per arginare lo sfruttamento dei dipendenti

“Stipendi sotto la soglia di povertà”. Mondialpol commissariata per caporalato
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Sottoposta ad amministrazione giudiziaria per caporalato, una sorta di commissariamento, la Mondialpol, società leader nei servizi di vigilanza privata, con 4.700 lavoratori impiegati nel 2022. Il provvedimento della Procura di Milano, su decreto d’urgenza del pm Paolo Storari, è scattato perché l’azienda, nei settori dei custodi non armati, avrebbe impiegato i propri lavoratori in condizioni di sfruttamento, approfittando del loro stato di bisogno e pagandoli poco più di 5 euro lordi l’ora, con uno stipendio mensile lordo di 930 euro. I dipendenti che non accettavano queste condizioni sarebbero stati minacciati di essere trasferiti.

Secondo il pm Storari, in realtà la cifra netta, applicando le ritenute fiscali e previdenziali, ammonterebbe a 650 euro al mese, una somma sotto la soglia di povertà, che secondo l’Istat è pari a 852 euro per un single e a 1.180 euro per una coppia. Per arrivare a guadagnare questo stipendio, i vigilanti dovevano accumulare 15/20 ore di straordinario al mese, lavorando anche 12 ore al giorno, soprattutto nei festivi, come Natale e Pasqua. Storari parla “di illegalità aggravata dall’elevato numero di lavoratori coinvolti, nonché di concorrenza sleale posta in essere dalla società”.

Secondo la Procura “queste situazioni di illiceità che maturano all'interno delle imprese non sono il frutto di iniziative di carattere individuale, ma richiedono di rimuovere quelle "situazioni tossiche" che hanno creato l'humus favorevole perché un ambito lavorativo si trasformasse, in fin dei conti, in occasione di illeciti attinenti al diritto penale del lavoro”: altrimenti, "pensare che il problema possa essere risolto rimuovendo le figure apicali della società, senza nulla mutare del sistema organizzativo e lasciando inalterata l'organizzazione", non eviterebbe che "i nuovi venuti" si trovassero nelle medesime condizioni (tossiche) dei loro predecessori e il sistema illecito fosse destinato a perpetuarsi”.

Una volta accertate queste scorrette condizioni di lavoro, è stato disposto d’urgenza “il controllo giudiziario dell’azienda, con nomina di un amministratore giudiziario che avrà il compito di controllare il rispetto delle norme e delle condizioni lavorative la cui violazione costituisce indice di sfruttamento lavorativo e proceda alla regolarizzazione dei lavoratori al fine di impedire che le violazioni accertate si ripetano, adottando adeguate misure anche in difformità da quelle proposte dall’imprenditore”, si legge in un comunicato stampa del procuratore capo di Milano

Marcello Viola. Un mese fa, la Procura aveva già messo in amministrazione giudiziaria una branca dell’altro grosso leader nell’ambito della vigilanza privata Sicuritalia, cioè, Servizi Fiduciari Soc. Coop.

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