Uccise la moglie malata, condannato a sei anni. "Le voleva bene"

Franco Cioni soffocò la moglie con un cuscino. I giudici hanno riconosciuto le attenuanti generiche e i motivi di particolare valore molare condannando l'imputato alla pena minima per l'omicidio

Uccise la moglie malata, condannato a sei anni. "Le voleva bene"
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Sei anni per aver ucciso la moglie. È la pena inflitta dalla Corte d'Assise di Modena a Franco Cioni, il 73enne che nell'aprile del 2021 soffocò con un cuscino la coniuge, Laura Amidei, 68 anni, da tempo malata oncologica. I giudici hanno riconosciuto l'attenuante del risarcimento del danno e "dei motivi di particolare valore morale" - scrive Adnkronos riportando le parole del difensore, l'avvocato Simone Bonfante - comminando all'imputato la pena minima per l'omicidio. L'uomo, subito dopo essersi autodenunciato ai carabinieri, dichiarò di aver voluto porre fine alle sofferenze della consorte.

"Imputato aveva a cuore il bene della moglie"

"Credo sia una sentenza che rende giustizia, è un caso molto particolare e la Corte ne ha colto tutte le sfumature. Come il fatto che il mio assistito avesse a cuore il bene di sua moglie e abbia agito per non vederla più soffrire", ha detto all'Adknronos il legale di Cioni commentando a caldo la sentenza. Nella valutazione della pena i giudici avrebbero riconosciuto anche le attenuanti generiche, prevalenti rispetto all'aggravante del rapporto coniugio, sulla base di una recente pronuncia della Corte costituzionale (prima lo impediva la normativa prevista dal Codice Rosso). Anche la Procura aveva chiesto per l'imputato il minimo della pena (21 anni). "Il suo comportamento è sempre stato quello di una persona rispettosa, specchiata, era giusto che venisse tenuto in considerazione. Poi certamente si trattò di un gesto violento", ha concluso l'avvocato Bonfante.

Il delitto

L'omicidio si consumò il 14 aprile del 2021 in un'abitazione di via degli Esposti a Vignola, nel Modenese. Laura Amidei, 68 anni, combatteva da tempo contro un male incurabile. Ed è in questo contesto di disperazione e profonda solitudine che, secondo gli inquirenti, sarebbe maturato il delitto. Franco Cioni, 73 anni, soffocò la moglie nel sonno con un cuscino. Poi allertò i carabinieri per autodenunciarsi: "Sono stato io", ammise spiegando di aver agito nel tentativo di porre fine alle sofferenze della donna.

"Amava profondamente la moglie"

Nell'udienza dello scorso 22 settembre, il pm aveva chiesto per Cioni 21 anni di carcere sollecitando che fossero considerate prevalenti le attenuanti di particolare valore morale. Il legale dell'imputato aveva chiesto che venissero riconosciute anche le attenuanti generiche ed esclusa l'aggravante della violenza di genere (contemplata dal Codice Rosso) poiché "esula dal contesto in cui è maturato il delitto". "Amava profondamente la vittima. - aveva spiegato in aula l'avvocato - Cioni aveva dedicato la vita alla famiglia e al lavoro.

Devono essere tenute in considerazione le modalità in cui il delitto è stato commesso: la signora dormiva profondamente, era in condizioni cliniche gravi e questo ci fa pensare che la morte sia giunta molto velocemente".

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