Si sarebbe barricato all'interno dell'immobile nel quale viveva ormai da tempo, minacciando di morte l'ufficiale giudiziario giunto sul posto dare esecuzione ad uno sgombero coatto. Un atteggiamento aggressivo e tutt'altro che collaborativo: lo stesso che avrebbe mostrato in un secondo momento anche nei confronti dei poliziotti intervenuti nel frattempo, ferendone uno. Protagonista della vicenda che arriva da Jesi (una cittadina situata in provincia di Ancona) è un uomo di 30 anni originario della Nigeria, finito in manette con le accuse di resistenza e violenza a pubblico ufficiale. Stando a quanto riportato dalla testata online AnconaToday, tutto sarebbe iniziato ieri, quando il cittadino straniero sarebbe stato raggiunto da un avviso di sfratto diventato irrevocabile. E l’ufficiale giudiziario aveva suonato alla porta dell'immobile in cui risiedeva per indurre l'inquilino al rispetto del provvedimento. Un invito che il trentenne non aveva a quanto sembra la minima intenzione di accogliere, secondo quanto ricostruito.
Su queste basi, si sarebbe inizialmente chiuso all'interno dell'appartamento, rifiutando di aprire la porta nonostante i solleciti. Nel frattempo, l'ufficiale è stato raggiunto dalla polizia e da un'ambulanza, ma i tentativi di convincere bonariamente il giovane africano ad uscire si sarebbero rivelati vani. Anzi, quest'ultimo avrebbe cominciato ad innervosirsi e a minacciare di morte gli interlocutori. "Vi uccido tutti", la minaccia che avrebbe rivolto loro nel tentativo di indurli ad abbandonare il campo, ribadendo una volta di più l'intenzione di rimanere dentro casa. Gli esponenti delle forze dell'ordine si sono quindi visti costretti ad utilizzare un'autoscala dei vigili del fuoco, grazie alla quale un poliziotto è riuscito ad introdursi all'interno dell'appartamento.
A quel punto però, sempre stando a quanto ricostruito, lo straniero avrebbe dato in escandescenze. E sarebbe passato dalle parole ai fatti: avrebbe aggredito fisicamente il primo agente che si è trovato davanti, causandogli a quanto sembra una ferita. A supporto dell'esponente delle forze dell'ordine sono dunque intervenuti i colleghi, nel tentativo (poi riuscito) di bloccare l'aggressore. Quest'ultimo è stato a quel punto condotto in carcere e, a seguito degli accertamenti di rito, processato per direttissima.
Comparso davanti al giudice del tribunale di Ancona proprio nelle scorse ore, l’arrestato ha respinto le accuse, sostenendo di aver agito in quel modo per cercare di mandare vie due persone entrate all'improvviso in casa sua. Il giudice ha ad ogni modo deciso di convalidare l'arresto, con l'obbligo di dimora a casa della madre. E a breve potrebbero esserci ulteriori sviluppi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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