Violenze, caporalato e riciclaggio: così agiva la gang pakistana "AK 47 Carpi"

Nelle scorse ore, la Guardia di Finanza di Modena ha sequestrato beni per oltre mezzo milione di euro a tre cittadini pakistani. Un'operazione che rientra nell'ambito del contrasto all'"AK 47 Carpi", la presunta associazione a delinquere composta da circa venti stranieri attiva nella provincia emiliana

Violenze, caporalato e riciclaggio: così agiva la gang pakistana "AK 47 Carpi"
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Risultano indagati a vario titolo per reati fiscali e autoriciclaggio, in quanto formali titolari o amministratori di fatto di due ditte individuali utilizzate per la commissione dei reati. E nelle scorse ore, la Guardia di finanza ha eseguito nei loro confronti un sequestro preventivo d’urgenza di beni per un valore complessivo di quasi 550mila euro. Protagonisti della vicenda in questione sono tre cittadini originari del Pakistan e residenti in provincia di Modena, per una misura eseguita nella fase delle indagini preliminari a seguito di un’articolata indagine condotta dalla Digos (con la collaborazione del commissariato di polizia di Carpi) nei confronti di un’associazione per delinquere formata da cittadini pakistani nota come “AK 47 Carpi”. Gli accertamenti sono stati eseguiti a seguito dell'analisi della documentazione bancaria relativa ai rapporti tra le società committenti e le imprese individuali riconducibili al capo dell’organizzazione.

Stando quel che riporta il sito ModenaToday, sono state ricostruite movimentazioni di somme di denaro superiori ad un milione e mezzo di euro, relative alle procedure adottate al fine di far pervenire ai lavoratori delle aziende sopracitate pagamenti in nero, quantificando compiutamente l’ammontare delle imposte complessivamente evase: secondo l'accusa, le predette imprese non presentavano le previste dichiarazioni ai fini Iva. E le somme provenienti dai delitti fiscali e dalle attività di caporalato sarebbero state reimpiegate in attività economiche, finanziarie e imprenditoriali. Ed è qui che entra in gioco l'AK 47 Carpi, una "gang" protagonista di una serie di reati violenti che negli ultimi anni hanno caratterizzato la vita cittadina del Modenese e alla quale secondo la stampa emiliana i tre sarebbero legati: nei giorni scorsi, le forze dell'ordine avevano eseguito venti ordinanze di custodie cautelari in carcere nei confronti di venti presunti esponenti della banda.

Si trattava di venti cittadini di origine pakistana (anche se tre di loro avevano acquisito la cittadinanza italiana) accusati a vario titolo di estorsioni, lesioni personali, minacce, autoriciclaggio, intermediazione illecita, sfruttamento del lavoro e persino di tentato omicidio. In quest'ultimo caso, alcuni membri del gruppo avrebbero massacrato di botte un lavoratore vittima di minacce, per un pestaggio costatogli 166 giorni di prognosi.

All’esito degli ultimi accertamenti è infine stato emesso l'ultimo provvedimento cautelare che è stato eseguito nella forma per equivalente, con il sequestro di due immobili e due garage, ubicati nel comune Carpi e risultati di proprietà dei tre indagati, per un valore di quasi 250 mila euro. A breve potrebbero quindi esserci ulteriori sviluppi.

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