"Attacco alla laicità". In Francia scoppia il caso abaya

La tunica musulmana tradizionale è sempre più diffusa: “C’è una strategia islamista strutturata per penetrare nelle menti e preparare le generazioni future”

"Attacco alla laicità". In Francia scoppia il caso abaya
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“Attacco alla laicità: questo uno dei tanti titoli apparsi sui giornali francesi negli ultimi giorni. Al centro del dibattito gli indumenti religiosi nelle scuole in un Paese già scosso dalla battaglia ventennale contro il velo islamico: nel mirino c’è l’abaya, la tunica musulmana tradizionale che copre tutto il corpo. L’indumento ha funzione di hijab in molti Paesi della Penisola arabica e spesso per coprire il volto è consuetudine abbinare un altro indumento come il niqab. Sempre più ragazze – francesi e non – stanno indossando questo particolare vestito e si è riaccesa la discussione sui simboli religiosi nelle scuole.

Come evidenziato da una dirigente scolastica a Repubblica, la discussione riguarda la difficile distinzione tra cultura e religione:"La novità è l’atteggiamento delle studentesse che danno un’argomentazione ragionata sull’uso del vestito, presentato come un fatto culturale piuttosto che religioso. Ci rimproverano di far entrare le ragazze a pancia nuda mentre rifiutiamo l’abaya. Si tratta di una logica ben costruita che prima non esisteva", le parole di Carole Zerbib, vicepreside del liceo Voltaire di Parigi. L’abaya non rientra nell’elenco degli indumenti banditi dalla normativa in vigore nelle scuole transalpine, una zona grigia che ha già provocato più di una tensione: un quarto degli incidenti legati al rispetto della laicità nelle scuole riguarda proprio questa tunica. E c’è di più, perché secondo gli esperti il dato sarebbe sottostimato: per evitare problemi, gli insegnanti preferiscono non segnalare.

Una situazione delicata, complice il monito del Comitato interministeriale per la prevenzione della delinquenza e della radicalizzazione. Gli esperti hanno invitato a non sottovalutare il fenomeno:“Dietro questa retorica, che può sembrare una provocazione adolescenziale o una dichiarazione di moda, c’è una strategia islamista strutturata per penetrare nelle menti e preparare le generazioni future”. Il governo è pronto a intervenire: prevista una riunione per discutere con i provveditorati del fenomeno. Il portavoce del governo Olivier Veran ha sottolineato che “la laicità è difesa ovunque, e in particolare nelle scuole”.

Come riportato da La Provence, nelle ultime settimane il disagio è diventato palpabile in diversi licei di Marsiglia.

Tra accuse di razzismo e islamofobia, le proteste non mancano e si teme lo scontro frontale. Emblematico il caso di una professoressa di Montauban, nei pressi di Tolosa, costretta a circolare sotto scorta dopo aver criticato una ragazza perché indossava l’abaya.

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