La Cina punta sul diritto d’autore per il futuro

Firmato l’accordo tra il China Media Group e la WIPO, l’organizzazione mondiale della proprietà intellettuale, per una collaborazione globale

La Cina punta sul diritto d’autore per il futuro
00:00 00:00


Il 26 ottobre è stata una data importante per la tutela dell’attività intellettuale e la creatività, soprattutto per gli autori che lavorano in una certa parte del mondo. A Ginevra, città svizzera dove hanno sede le più prestigiose organizzazioni internazionali, l'Organizzazione Mondiale della Proprietà Intellettuale (World Intellectual Property Organization, WIPO) - agenzia Onu riconosciuta da 193 Paesi - il China Media Group (CMG) hanno firmato una dichiarazione per cooperare in materia di difesa delle opere dal carattere creativo e dei loro ideatori. Le due organizzazioni si impegnano a collaborare sinergicamente per la promozione dello studio del diritto di proprietà intellettuale e per condurre attività di confronto internazionale.

La WIPO è stata fondata nel 1967 con l’obiettivo di proteggere la proprietà intellettuale nel mondo e, a tal proposito, elabora un piano strategico dalla durata quinquennale, con possibilità di aggiornamento, per incentivare l’opera creativa in modo sicuro. Il motto della WIPO è “Un mondo in cui l’innovazione e la creatività da qualsiasi luogo siano supportate dalla proprietà intellettuale, per il bene di tutti”, mentre nello statuto si specifica il perseguimento della cooperazione amministrativa tra le associazioni degli autori e tra Stati, oltre che con qualsiasi altra organizzazione internazionale. Pietra miliare nella storia dell'organizzazione è il Trattato della WIPO sul diritto d’autore, firmato nel 1996, per armonizzare le legislazioni nazionali sulla materia e adeguarle in merito ai nuovi rischi per lo più di natura tecnologica.

Prima della firma dell’accordo di giovedì, la Cina aveva già mosso dei passi nella direzione volta alla regolamentazione della proprietà intellettuale, promulgando una prima legge nel 1990 che è stata poi emendata tre volte di cui l’ultima nel 2020. Tale legge delineava un iter molto preciso su come farsi riconoscere la titolarità di un qualche gesto creativo e l’ultima modifica ha permesso una codifica di tutte le norme preesistenti e ha anche allargato la gamma delle attività, specialmente quelle audiovisive, che possono godere della protezione intellettuale.

Con la firma della dichiarazione d’ intenti, la Cina vuole estendere la normativa interna e dare un suo contributo a livello mondiale. All’incontro di giovedì hanno partecipato Shen Haixiong, vice direttore del dipartimento della comunicazione del Comitato Centrale del PCC e presidente del CMG, e Daren Teng,direttore generale della WIPO, in rappresentanza delle loro organizzazioni. Haixiong ha affermato che quest’anno si celebra il cinquantesimo anniversario della collaborazione tra Cina e WIPO e che il China Media Group è molto consapevole dell’importanza della tutela dei diritti di proprietà intellettuale ed è anche un beneficiario di questa.

In forza di questa consapevolezza, il CMG vuole collaborare a livello internazionale per cogliere al meglio le opportunità e le sfide derivanti dallo sviluppo delle nuove tecnologie, come l’intelligenza artificiale, e per fare della proprietà intellettuale il motore dell’innovazione e dello sviluppo sostenibile.

Alla conferenza ha anche partecipato l'ambasciatore cinese presso le Nazioni Unite, Chen Xu.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica