Un dito mozzato per Macron. Ecco perché l'Eliseo voleva nascondere tutto

Un pezzo di dito umano tagliato è stato rinvenuto in una busta ricevuta dall'ufficio corrispondenza dell'Eliseo attraverso il normale servizio postale

Un dito mozzato per Macron. Ecco perché l'Eliseo voleva nascondere tutto
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Non c'è pace per Emmanuel Macron. Dopo le rivolte che hanno scosso la Francia e messo sotto pressione Parigi, il presidente francese ha ricevuto per posta un pezzo di dito umano tagliato. La macabra scoperta è stata rinvenuta all'interno di una busta ricevuta dall'ufficio corrispondenza dell'Eliseo attraverso il normale servizio postale. I media francesi hanno scritto che è stata aperta un'inchiesta per minaccia di reato o delitto nei confronti di un funzionario eletto.

Una macabra scoperta

Secondo il sito Valeurs actuelles l'episodio risalirebbe alla notte tra domenica 9 e lunedì 10 luglio. Quanto accaduto è stato tenuto nascosto per qualche giorno e non doveva diventare di pubblico dominio. A quanto pare, è soltanto grazie ad una fuga di notizie in seno all'amministrazione francese che il bizzarro ritrovamento è finito sui giornali scatenando la reazione dell'opinione pubblica.

In base alla testimonianza di una fonte di sicurezza rimasta anonima, il pezzo di dito sarebbe stato conservato in frigo, lo stesso nel quale gli agenti di polizia lasciano il loro pranzo. "Non c'è nessuna traccia scritta e la cosa doveva rimanere off the record", ha spiegato la stessa fonte. In un secondo momento, il dito mozzato sarebbe stato poi recuperato da agenti di polizia e un'indagine, come detto, è stata aperta per "minaccia di crimine o delitto ai danni di un eletto".

Il dito inviato a Macron

La Procura di Parigi sta procedendo con le indagini affidate alla polizia e, in base ai primi elementi dell'inchiesta, la falange amputata apparterrebbe all'autore stesso della missiva, identificato dalle forze dell'ordine, che sarebbe affetto da disturbi psichiatrici. Sulla vicenda, finora l'Eliseo non ha rilasciato alcun commento ufficiale.

Si tratta, in ogni caso, di una rivelazione imbarazzante. In primis perchè sarebbe dovuta rimanere nascosta. E poi perché è stata resa pubblica proprio alla vigilia delle celebrazioni del 14 luglio, ad alto rischio caos, che si svolgeranno tra ingenti misure di sicurezza, con lo stesso dispositivo messo in campo durante i disordini successivi alla morte del 17enne Nahel, lo scorso 27 giugno.

Nell'occhio del ciclone

Macron sta vivendo un momento particolarmante complesso. Il capo dell'Eliseo è reduce da almeno 15 giorni di fuoco a causa delle violente proteste che hanno messo a soqquadro molteplici città della Francia. Prima ancora, il presidente francese ha dovuto fare i conti con la rabbia di ampi strati della popolazione contro la riforma delle pensioni da lui fortemente voluta.

In vista delle prossime ore c'è inoltre il rischio di nuovi scontri. Macron, che non ha alcuna intenzione di vedere la sua immagine compromessa da ulteriori episodi da bollino rosso, ha promesso di "agire con la più grande determinazione" in caso di "eccessi" durante le festività del 14 luglio, insistendo, dopo diversi giorni di rivolte in Francia alla fine di giugno, sul fatto che "l'ordine repubblicano" deve essere "rispettato ovunque".

"La calma è una condizione per tutto e il rispetto dell'ordine repubblicano, che peraltro avevo riaffermato molto chiaramente cento giorni fa, deve essere rispettato ovunque.

Per questo se ci fosse qualcosa di eccessivo, interverremo con la massima determinazione affinchè tutti i nostri concittadini possano vivere in pace", ha detto il presidente francese durante una conferenza stampa al termine del vertice Nato a Vilnius.

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